Fantasie: le farfalle, il miele e la lanterna

[Orihime]

Forse l'hai fatta troppo pesante persino per ricevere delle risposte banali.

Forse, visto che non ci siamo capiti.

E questa non potrebbe essere la balla che ti racconti? In realta' non giochi meno di quanto potresti, ma ti consoli all'idea di avere ancora margine.
Oppure, ancora, davvero basta essere sinceri per impedire agli altri di illudersi? No, ovviamente no.

Il gioco a cui mi riferisco non è intenzionale, ma qualcosa che avviene nostro malgrado.

Spiegami a cosa ti riferisci con margine.

La maggior parte delle dinamiche che descrivi, Orihime, secondo me si svolgono in modo solo parzialmente consapevole.

Infatti, è quello il problema.

E' così facile chiudere la schermata e cancellare il gioco, che molti davvero si perdono nei giochi multipli delle illusioni. La sanità mentale non abita qui: leggi la mia firma... Le persone sane che conosco, come il mio compagno, qui nel virtuale ci resistono poco, ne percepiscono immediatamente le distorsioni perverse, le potenzialità autodistruttive. Te lo dice chi ha molto giocato in passato, prima di capire. Non cercare qui. Non è qui quello che cerchi. Ci sono occasioni di conoscenza, possibilità di capire chi è sulla stessa lunghezza d'onda, ma indugiare nello scambiarsi parole, cercare echi di noi stessi in un altro, ti porta fuori strada, ci si perde. Non dare troppo valore a tutto questo, è tutto finto.

Tu sei una persona immensa.

Se una persona ti affascina e cerchi una storia cerca di incontrarla al più presto: tutto qui, poi le cose riacquistano il loro giusto ordine.

Questo non credo sia automatico.
Occorre saper fare il salto, con rischi e perdite.

Va bene giocare, siamo tutti qui per questo, ma quando sofferenza o desiderio diventano veri, c'è solo da spezzare le catene della dipendenza ed uscire. Qui siamo solo dei matti che parlano allo specchio. Va bene in politica, ma in amore assolutamente no.

Mi hai detto che in passato hai molto giocato.
Hai definito tuo marito una persona sana.
Vorrei che mi dicessi ciò che puoi su questo.
Sempre il nucleo e non i fatti, di cui rispetto l'intimità.
Io ricordando la storia che ho avuto, percepisco lui come la mia parte sana.
Ma trovo questo pensiero malato.
Scusa il gioco di parole.
Quanto all'idea di dipendenza, a cosa ti riferisci?
Intanto accendo una sigaretta.

A me non pare. Scrivi tropo per saper incantare, più ti balocchi nelle frasi maggiore è la possibilità che tu vi rimanga impigliata. Ed infatti finisci per farlo; vuoi dare ordine a qualcosa di informe e che in definitiva non merita nemmeno tanto spreco di pontificazioni.

Incredibile.
Complimenti.
1- Non sei nevrotico
2- Mi hai in parte capita
Io resto davvero impigliata.
Non cerco poi di dare sempre ordine all'informe.
Lo faccio solo se mi crea problemi.
Essendo impossibile come ti giustamente osservi mi impiglio.
Mi impiglio anche perchè amo le favole e chi le racconta, e più di tutti me stessa e le mie favole.
Quanto alla prima frase, lo spero.
Necessito di legnate.