dopo tanti 3ds in cui ci si � girati attorno, ne apro uno espressamente dedicato;

posto che � assodato come la competizione sessuale sia il motore biologico della vita, che muove predilezioni e scelte, e che il potente e abbiente evidentemente ha sempre avuto pi� scelta e facolt�, e ci� genera inevitabilmente invidia;

questa, l'invidia sessuale, � il prodotto di risulta di questa dinamica e la morale della continenza e della castit� ne � l'espressione esplicita, che proclama come virt� la condizione di esclusione ed esprime il desiderio di imporre la castrazione delle pulsioni altrui, dopo aver constatato la propria;

l'esortazione ad essere poveri cela anche quella alla castrazione, poich� Homo sine pecunia imago mortis, e nessuno trova attraente l'immagine della morte
infatti, gli asceti, oltre alla povert� sono significativamente votati alla castit� e in questo modo esercitano un controllo e/o si sottraggono all'ansia della competizione sessuale,
la cosa poi pu� avvenire in modo discreto e privato, oppure aggressivo e castrante, colpevolizzante;

resta il fatto che l'invidia sessuale fa capolino spesso e volentieri, e se uno ci fa caso la nota