Nei decenni passati l'urbanesimo ha spopolato tanti piccoli centri ed anche la nostra meravigliosa agricoltura ne ha subito le conseguenze, rendendo inoltre assai arduo trovare lavoro, vuoi per la crisi economica, vuoi per l'enorme differenza tra richiesta ed offerta, questa condizionata dal tipo di lavoro e dalla retribuzione.

Le conquiste sociali hanno reso assai esigenti i candidati al lavoro che, troppo spesso, lasciano agli stranieri determinate occupazioni, ritenendole inadatte alla loro personalit�.

Un semplice esempio di cui sono a conoscenza � quello che quando furono ripresi i lavori per completare l'impianto dell'inceneritore di Acerra (Na), non si trovarono saldatori italiani autorizzati. (Il tecnico saldatore, ovviamente diplomato, ha in dotazione il proprio punzone con il quale attesta e certifica il suo lavoro)

Oggi, sul Corsera c'� un articolo di un imprenditore italiano del trebigiamo che preferisce assumere stranieri perch� il lavoro che offere, su tre turni, non viene accettato dai giovani della zona.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2013/16-agosto-2013/imprenditore-italiani-senza-fame-pioggia-telefonate-assumici-2222638788386.shtml

E' vero che badanti, collaboratori/collaboratrici famialiri, operai agricoli, edili etc. sono in grande maggioranza stranieri, ma perch�? Spesso i giovani preferiscono un lavoro sottopagato, part-time in un call-center a quelli enunciati sopra.

Anch'io da giovane studente mi ero predisposto ad esercitare quella che stava per diventare, dopo laurea e specializzazione, la mia libera professione, ma la convocazione, non richiesta, da parte di una multinazionale e la loro successiva offerta, non solo economica (che parodiando "Il padrino", non potei rifiutare), mi fece optare per nuovi traguardi e, devo ammettere, con soddisfazone.

Come stanno le cose, oggi, secondo voi?