Beh, mi sembra che anche tu hai subito l'influenza del Gatto, specialmente nella conclusione. Per quanto riguarda l'inizio del tuo discorso non posso trovarmi d'accordo nella definizione di Dio poich� � solo una questione meramente filosofica e niente affatto religiosa poich�, a me, che credo di essere cristiano, non risulta n� teologica e n� cristologica; poi se parliamo del credente spicciolo ossia pratico alla S. Tommaso, simbolo delle persone dure da convincere, io credo che costui l'idea di Dio se la sia risolta cos�: si, si, Dio esiste ma se non si fa sentire direttamente da me dubito che sia un Dio per me, forse per Pietro, Giacomo e Giovani, per gli altri, ma non per me; inutile mandare a vuoto il cervello ragionando su ci� che l'uomo non � ancora in grado di definire, si pu� ipotizzare, ma il dubbio del mancato incontro resta sempre. Anch'io ho provato molte volte a definire Dio ma non mi risulta poi cos� universale da includere tutti gli uomini, passati, presenti e futuri; comunque per me il Dio di Ges�, da capire prima di definire, � 'unico che mi convince perch� paterno per chi cerca un padre in alto loco ed anche antropomorfo perch� risulterebbe il padre dei padri, espressione speculativa del vicino Oriente.
Per quanto riguarda l'angoscia, come ho cercato di dire, non � oggettiva se non sia impressa nel nostro DNA, quel filo di aminoacidi formato ad elica che � il retaggio della nostra evoluzione passata ( di solito Dio, a detta di svariati teologi non entra direttamente a correggere la sua creazione ma essa essendo il suo fiore all'occhiello va avanti da sola supportata soltanto da i nostri sforzi per il suo stesso superamento, che era gi� nelle intenzioni del Dio primitivo).
Ritornando alla definizione di Dio una cosa mi ha colpito nei Vangeli, quando Ges� dice agli apostoli che stavano spesso con lui: "Come posso parlarvi di Dio se non conoscete ancora come � fatto il mondo?", � un rifiuto di fronte all'ignoranza del mondo fisico.
Ritornando poi all'angoscia, io credo che essa si manifesti quando improvvisamente ci troviamo il futuro sbarrato, quando non riusciamo a trovare una via di uscita e siamo obbligati a segnare il passo riguardando pi� al passato che creandoci un futuro.
Un'ultima cosa che riguarda la possibilit� di non vivere la nostra vita ma quella di chi vende prodotti, beh, io non sono il tipo che si fa convincere facilmente.
Spero di non essere andato come al solito fuori tema