C'� un nuovo caso drammatico che deve far riflettere non tanto chi � favorevole ma chi ostacola per fede convintamente o altri che non sono pochi per falsa morale che impediscono ad altri di fare scelte importanti e per la loro qualit� di vita e della propia dignit� nelle malattie terminali o degenerative del sistema nervoso che portano ad una orrenda fine

Paola: "Ho scelto la dolce morte, non voglio finire sepolta viva nel mio corpo"


In Italia �sui diritti civili siamo alla preistoria. Per questo ho deciso di andare in Svizzera. Voglio per� raccontare la mia storia, anche in Senato"






















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di Ignazio Dess� - Facebook: I. Dess� Twitter: @IgnazioDess



Paola Cirio, di Torino, � sempre stata una donna decisa. Ha affrontato la vita a modo suo, in �maniera spericolata per dirla alla Vasco�, come racconta ad Andrea Malaguti, il giornalista de La Stampa che la intervista. Ora Paola vuole un �lieto fine� che la sottragga all�inutile sofferenza che la sclerosi multipla le riserva. Per questo ha scelto di andare in una clinica svizzera e sottoporsi alla dolce morte, prima che �la discesa senza freni� nell�incubo della sofferenza la trasformi in un vegetale. Prima che �il corpo tanto familiare diventi non solo estraneo ma radicalmente ostile�.

Paola ha 53 anni ed ha scoperto di avere quella malattia impietosa nel 2002. Come fanno in genere i malati gravi ha studiato a fondo il proprio male, e la piet� o il mestiere dei medici non possono pi� fregarla. Sa benissimo cosa succede col passare del tempo. �A un certo punto i muscoli si paralizzano, ma la testa rimane lucida. E allora sei in trappola e sai che non ti resta molto. In genere si muore per un attacco cardiaco. Un medico non te lo spiegherebbe mai in questo modo, ma io lo so�, confida.

Prima tuttavia c�� un momento in cui al dolore si aggiunge l'orrore del sentirsi sepolti vivi. Sepolti dentro un corpo che pi� non ti appartiene. E allora che senso ha? �Perch� dev�essere la malattia a scegliere quando posso scegliere io?�.



In Italia per� �sui diritti civili siamo alla preistoria � dice Paola � Per questo ho deciso di raccontare la mia storia". Di andare anche in Senato - accompagnata dall'associazione Sos Eutanasia - per illustrare tale scelta. "Non � giusto che solo chi ha un po� di soldi possa decidere di crepare con dignit��. Si indigna pensando a una tematica che meriterebbe miglior considerazione, anche se lei ha aggirato gli ostacoli. �Mi hanno fatto capire che recandomi in Svizzera potevo decidere da sola�. Cos� ha scelto di spingersi fino in fondo. Perch� �quando la malattia mi paralizzer� non avr� neanche la forza di buttarmi dalla finestra�, sospira. Inevitabile chiedere una mano a Exit e trovare aiuto in Sos Eutanasia.

Al suicidio �ci ho pensato pi� di una volta - racconta - Ma mi � sempre mancato il coraggio�. Meglio ricorrere a un sistema meno violento. �L�ho trovato. Ho versato diecimila euro a un centro di Ginevra e inviato le cartelle cliniche�. Dopo qualche tempo � arrivata la risposta: si pu� fare. Paola confessa di essersi sentita sollevata. Pu� scegliere lei, quando giunger� il momento, di lasciare una vita che non vuole pi�. �Mandano un�ambulanza e quando arrivi in Svizzera ti fanno parlare con gli psicologi, cercano di convincerti a non farlo e solo se tu insisti ti assecondano. Ma conosco un solo caso in cui l�interessato si � tirato indietro�.

Paola ritiene sia la cosa giusta. Aveva fatto testamento biologico, poi ha scelto l�eutanasia. Parole difficili da pronunciare in una societ� di osservanza cattolica. Dove la discussione resta aperta per l�ostinazione dei radicali e gli atti di disobbedienza civile dei vari Cappato, Mina Welby o Sos Eutanasia.

Ha studiato all�Istituto d�arte, poi ha fatto l�impiegata al Politecnico. Non ha figli, aveva un marito ma ha divorziato: �Mi tradiva e poi quando la malattia si � manifestata si � comportato al contrario di come mi sarei aspettata�. La sua famiglia � composta da una sorella pi� giovane, un padre malato e una mamma che non l�ha mai compresa a fondo. �E' una cattolica praticante e non mi capisce. Ma anch�io non capisco la Chiesa. Quando ho divorziato mi hanno esclusa, come se non fossi io la vittima�. Racconta di aver viaggiato molto e visto tanto, e �se ho scelto di andarmene come voglio non � perch� ho smesso di amare la terra, ma perch� voglio impedirmi di odiarla�.

Credere? Oggi non credo pi� in nulla, n� a Dio n� all�eternit�. �Ho deciso di farmi cremare e di far spargere le mie ceneri in un bosco della Svizzera�. E� bello avvenga in quel verde, oltre le Alpi ma �sarebbe lo stesso in qualsiasi altro posto�. Un�unica cosa conta, questa � la mia vita, e voglio decidere io quando arrivare al lieto fine. Non so ancora quando partir� per compiere quel passo, so solo che � giusto cos�.


18 febbraio 2016














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