Gesù è il "maschio singolare" che si stacca completamente dal suo ambiente storico. Senz'altro nell'essenziale, egli se ne distacca totalmente. Per quanto la rabbinistica possa dire il contrario, adducendo testimonianze esterne ipotetiche o reali, resta il fatto incontestabile che il mondo contemporaneo di Gesù non è il suo proprio mondo, ciò che gli stessi studiosi protestanti non hanno ancora cercato di approfondire sufficientemente, come ad esempio in R. Bultmann Gesù rimane troppo un Rabbi. Né, d'altra parte, Gesù può essere compreso attraverso la semplice contrapposizione al sui ambiente. Il "singolare" di Gesù è qualcosa di fondamentalmente individuale.
Perciò, nel Nuovo Testamento, si parla spesso dell'imbarazzo di inquadrare questo Gesù. Sia ai singoli che ai gruppi mancano le categorie adeguate per esprimere l'impressione che di lui si riceve. Vive in lui uno dei grandi profeti del passato? E' lui il messia atteso, o chi è mai? "Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano piene di stupore per la sua dottrina. Egli, infatti, insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi " (Mt 7,28). Non solo sembra che egli abbia da dire qualcosa di importante e di nuovo, ma che debba dire soprattutto qualcosa di "completamente diverso" : questa è l'impressione dominante che si ricava dal Nuovo Testamento. Questa impressione appartiene allo stile del kerigma, si identifica con l'annuncio. Sempre e di nuovo ci si "meraviglia", ci si "stupisce", si è "sorpresi" , o si è "scandalizzati". I passi che riferiscono di tali reazioni sono fra i più sicuri dal punto di vista storico. E, ad un tempo, questi passi sono psicologicamente anche fin troppo comprensibili. Infatti l'individuo, che si confronta con tale fenomeno originale, manca delle associazioni o delle amplificazioni necessarie per inserire le esperienze che gli vengono da e attraverso questa persona di Gesù nell'universo interpretativo spirituale a sua portata di mano. Coloro che si confrontano con Gesù cadono quindi nella confusione esistenziale, si sentono completamente sospesi nel vuoto e nel nuovo.