il pensiero comune , infatti, è incapace di capire la maggior parte dei problemi complessi; e, giustamente, si affida agli specialisti, i quali devono esprimere sintesi comprensibili;
del resto, uno dei tratti tipici dell'analfabetismo funzionale è il ritenere la propria esperienza diretta, e non i dati, fonte attendibile di interpretazione della realtà.
Non sono risultati radiosi quelli ottenuti allo stato dell'arte dagli "specialisti" le cui conclusioni sono comunque condizionati dalla loro visione sociale, ed economica.
Per cui concezione che hai, specialista che "assicura" trovi, supportato da dati, raccolti, filtrati ed elaborati secondo lo scopo per cui si intende usarli, dipendendo quei dati dai metodi di raccolta, dal filtraggio e dalla interpretazione di un risultato non univocamente leggibile e che comunque puo' essere non rappresentativo di una realta' particole e, in quell'ambito, diventa fasullo.
Poi se il meccanismo specialistico e' valido, il numero delle eccezioni escluse dovrebbe essere trascurabile e irrilevante negli effetti, diverso se tanta scienza non e' ampiamente rappresentativa della realta', nel qual caso il ponte realizzato dallo specialista, saggio e strutto, crolla, come ne crollano tanti e il suo lavoro se va a fare in culo, specialmente quello che promette e assicura in un futuro incerto con tanti se.