INCHIESTA LA STAMPA - FINANCIAL TIMES

Paura dei migranti, non dell’euro. Ecco la benzina del populismo

Due terzi per la moneta unica, pure tra i grillini. Solo il 40% si vede multietnico. Dubbi anche tra gli elettori Pd sulle frontiere aperte

Più che il no all’euro, un atteggiamento di crescente, forte chiusura sull’immigrazione. Secondo un’inchiesta del Financial Times-La Stampa, l’ostilità verso i migranti, e dubbi diffusi sul fatto che l’Italia possa diventare con successo una società multietnica, stanno dando benzina alle forze populiste molto più che la spinta a uscire dall’euro.

A metà novembre La Stampa e il Financial Times hanno proposto ai lettori italiani di condividere con noi le loro idee su Europa e immigrazione. Abbiamo ottenuto più di 1100 risposte provenienti da tutto il Paese, moltissime dal Nord produttivo. L’inchiesta che vi proponiamo è stata un tentativo di raccontare - attraverso un campione non statistico, non si tratta di un sondaggio - il clima e i sentimenti diffusi tra i lettori della terza più importante economia europea, a pochi mesi dalle prossime elezioni politiche italiane - attese a marzo del 2018 - che potranno essere decisive per il futuro dell’Europa. Secondo gli ultimi sondaggi, il Partito democratico, il principale partito che sostiene la maggioranza di governo, guidato dall’ex premier Matteo Renzi, si trova davanti a una durissima sfida lanciata dal M5S, nato come forza antiestablishment, che oggi tenta di accreditarsi con ambienti di potere italiani, e viene spesso dato in testa, da diversi istituti; si assiste poi al ritorno del centrodestra di Silvio Berlusconi, che include però gli euroscettici della Lega di Matteo Salvini.

Le risposte dei lettori mostrano in maniera chiara che l’insoddisfazione verso i migranti è un elemento molto più presente nella società italiana rispetto alla volontà di uscire dall’euro, o all’insoddisfazione per l’Europa. Più dei due terzi dei nostri lettori credono che l’Ue sia stata un aiuto per il Paese, e sono largamente contrari a un’uscita dall’Unione. Anche i sostenitori di M5S e Lega sono spaccati a metà su questo, e non sono affatto monoliticamente convinti della tesi no-Ue. Per esempio Giuseppe Di Martino, consulente informatico di Maiori, vota M5S perché «l’unico partito giovane e che antepone i fatti alle chiacchiere». E però Di Martino è totalmente pro euro («l’euro è una grande opportunità in quanto fornisce stabilità al nostro apparato economico e fa da cuscinetto ai repentini cambiamenti economici e finanziari; diversamente avremmo vissuto e intrapreso la stessa fine dell’Argentina e dell’attuale Venezuela»), e vuole accogliere gli immigrati: «Noi italiani siamo la società, il popolo, più “bastardo” che esista; un mix di geni e culture ereditate e assorbite nei secoli. Questo meccanismo sta continuando e ci porterà ancora una volta ad aggiungere cultura, tradizioni, ingegno alla nostra terra».


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