certo. se intendiamo l'eutanasia come comportamento "attivo" allora serve il medico, in quanto è un dato che la più gran parte dei pazienti che si trovano in uno stato di malattia (spesso tumore) che non risponde alla terapia del dolore, appartiene alle classi sociali medie o basse, ed è quindi priva della necessaria percezione della propria situazione, anche perché il medico generalmente per i più svariati motivi spinge il paziente a sopportare i più diversi trattamenti. è per questo che dicevo che il medico deve per quanto umanamente possibile dare pareri obiettivi.
secondo: se intendiamo l'eutanasia passivamente come sospensione delle cure in casi estremi, allora diventa decisiva la libera scelta del singolo, che deve poter scegliere in quali condizioni di vita non vorrebbe più ricevere cure, e quindi disporne anticipatamente la sospensione.