Originariamente Scritto da
axeUgene
no, appunto, è qui che sbagli; nel senso che i genitali non definiscono un bianco o nero, e la legge interviene con questa possibilità a tutelare quei casi in cui l'insieme delle caratteristiche ormonali - un dato oggettivo - e anche psicologiche contraddice il mero dato genitale;
a parte i casi plateali di ermafroditismo, sono più comuni circostanze di persone nate con genitali di un genere ma con un sistema endocrino peculiare dell'altro, quindi con un'identità sociale percepita in modo difforme da quella che sarebbe una classificazione genitale; perché negare loro la possibilità di decidere come la legge debba riconoscere la loro identità ?