@ axe.
Axe, vedo che diamo ad alcuni termini un senso diverso e vorrei chiarire il mio punto di vista.
La religione é un termine astratto e generico che indica il tentativo dell'Uomo di tornare (re-) ad una consapevolezza priva delle condizioni e delle connotazioni che abbiamo assimilato nella nostra vita con lo scopo di una visione chiara di una Veritá assoluta.
Il sentiero e il percorso stanno per la pratica nella realtá di esercizi, meditazioni, preghiere e quant'altro si ritiene opportuno per raggiungere il risultato di cui sopra.
Le Chiese sono associazioni e comunitá che sviluppano metodi che, almeno all'origine, ritengono opportuni per raggiungere lo scopo.
Quando ho scritto libertá intendevo dire, e mi sembrava chiaro, la libertá di scegliere un percorso o meno. Anche se a te dá fastidio, la scelta di intraprendere un percorso é libera e non puó essere forzata da nessuna Chiesa, dottrina, tradizione. Anche una volta intrapreso un percorso, che in genere non é un'autostrada, ma una percorso a tappe, non é possibile procedere ad una tappa successiva senza una nuova scelta che sará anche qui libera. Prendo a prestito una cosa scritta da crepuscolo... se sul tuo sentiero ti verrá chiesto di praticare la meditazione della Vipassana basata sul respiro, la prima cosa necessaria sará abbandonare il fumo, non per un motivo morale o di salute, ma perché fumare impedisce di raggiungere i livelli piú profondi di questa meditazione. Nessuna costrizione, se non vuoi smettere continui a fumare, ma questo costituisce un ostacolo per il passaggio successivo. E sará cosí per tutto il tuo percorso, per accedere a un livello successivo é necessario aver prima completato il precedente. Questo é un sentiero. Non senza una punta di disprezzo, lo hai definito "psichismo individualista" e hai affermato senza esitazioni che raggiungere un livello di giudizio della realtá senza pregiudizi "é impossibile". Ebbene, questo fa la differenza, axe.
Ridurre la religione alla predicazione di valori ai quali dobbiamo attenerci acriticamente in nome di un Dio, di un Profeta, di un Libro che ci sono estranei e che conosciamo solo approssimativamente o equipararla a una ideologia qualsiasi che deve quindi rispondere a dei criteri di analisi logica, significa misconoscerne o ignorarne il senso. Certo é piú facile analizzare dottrine e precetti e arrivare a negarne un qualsiasi valore alla luce della coscienza illuminista, ma una discussione sulla "Priorità soggettiva della conoscenza di fede", che é il tema di questo thread, é possibile solo se ne hai una qualche esperienza diretta.
E si... ho la libertá di definire un Osama bin Laden e un Torquemada come due criminali che hanno abbondantemente abusato i termini della religione.
E no... ho studiato con interesse l'Antico Testamento, il Corano, la Dhammapada e i Veda e condivido il senso di questi testi senza per questo essere responsabile dell'omicidio commesso da Caino, dell'uccisione dei figli del re Dhritarashtra, delle crociate e dell'inquisizione.