Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
Cono, se tu riflettessi su quanto scrivi, o avessi la buona volontà di leggere testi approfonditi di teologia cattolica - non eretica, eh... - ti accorgeresti che la questione non è affatto così semplice:
la Buona Novella è un messaggio, scritto o comunicato, come gli altri testi sacri, ma che passa comunque attraverso un filtro razionale; se l'accettazione di quella fosse "libera" come sostieni qui, ora, sarebbe escluso l'intervento divino al di là del messaggio razionale; cioè, come di fatto sostiene Arcobaleno, una volta ricevuti i testi sacri, quali che siano, la sola valutazione della ragione sarebbe sufficiente ad accoglierli;
ma questo escluderebbe la fede, e sminuirebbe anche Cristo stesso;

perché la fede è tale solo ed esclusivamente se riguarda qualcosa di irrazionale - il credo a ciò che è assurdo(proprio perché assurdo) di Tertulliano;
se tu devi andare, che so, in aeroporto lavoro a Pisa, e parti con due ore d'anticipo, non è la fede ad animarti, ma il raziocinio di aver calcolato i tempi; ma se sei in grave ritardo e ti metti lo stesso in macchina, anche contro una ragionevole prospettiva, hai fede nel fatto che troverai la strada sgombra, troverai un parcheggio e al check in saranno pazienti e ti aspetteranno; ancora di più è fede nei casi più disperati;

ora, se come, al contrario, affermavi prima la fede è un "dono" di Dio, si tratta proprio del dono di credere di fronte alla rivelazione della Buona Novella; e, correttamente, citi Paolo, non a caso per questo passo prediletto dalla Riforma:

qui si dice che l'intervento divino è indispensabile; ma questo esclude qualsiasi libertà umana, è ovvio; puoi pensare di essere libero quanto ti pare di accogliere o rifiutare, ma se non è Dio a decidere con quel dono, in effetti non ci puoi fare nulla;
ancora non vedi la contraddizione ?

questo ti spiega il perché Lutero sia stato costretto a formulare la predestinazione e il servo arbitrio, la salvezza per fede, in modo da salvare tutto l'impianto teologico cristiano, il dio onnipotente e presciente, che sa già dal primo istante chi crederà e chi no, chi si salverà e chi no, perché l'ha deciso Lui, proprio con quel dono;

ora, detto per inciso - e puoi credermi o no, ma è così - tutta la moderna teologia cattolica - e anche il sentimento della maggior parte dei fedeli - dell'ultimo secolo è un tentativo di aderire alla teologia protestante, proprio su questo tema e su quello del Primato della coscienza;
solo che la cosa si scontra con tutta la copiosa teologia pregressa nei secoli, che per il Vaticano è difficilissima da smentire, pena la perdita di credibilità dello stesso istituto gerarchico: i papi non possono sbagliare, se non per sfumature impercettibili e non su questioni di questo tipo; altrimenti, lo S. Santo dov'era, a prendere un caffè al bar ?
Se non parti dal punto fondamentale non ne verrai mai fuori, Axeugene: "...e Dio fece l'Uomo a Sua immagine. A immagine di Dio lo creò!" Cioè LIBERO. Anche di rifiutarLo. Dio ha voluto correre il rischio della nostra Libertà: Altrimenti ci avrebbe creati come robots, come automi, come marionette o burattini.
Egli sceglie a chi elargire il Dono della Fede. Ma chi riceve, rimane sempre totalmente libero di rinunciare, cestinare e rimandare al mittente.
Ci si può salvare o dannare anche accogliendo o rifiutando nell'ultimo giorno della nostra esistenza.

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

LUCA 23