Direi sia corretto.
Hardware e software entrambi inutili e inerti se separati.

Solo che, mentre nei sistemi classici qualcuno terzo il software lo deve preparare e resta rigido nelle sue capacita' per quanto complesse, le macchine di ultima generazione, similmente a noi, acquisiscono dati esterni e la risposta, prima preconfezionata da noi, se la preparano e ottimizzano progressivamente da sole.

Interessante un esperimento dove due di queste macchine sono state messe in connessione fra loro e dopo un certo tempo hanno sviluppato un linguaggio proprio incomprensibile agli operatori, ma comprensibile a loro.
Prudenzialmente sono state spente.