Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
questa è idea tua, e si può discutere, in separata sede di come si formi il senso etico nella realtà osservabile;

qui si discuteva del sistema ideologico paolino, in quanto scritturale, e della sua relazione con la teologia; non di quello che credi tu o che credo io;
ebbene, ipsa verba, quello dice che lo straniero senza legge è legge di se stesso e obbedisce alla sua coscienza, e i suoi stessi pensieri ne tradiscono buona o cattiva fede;
e questo pone un problema a qualunque entità che voglia enunciare una legge divina sulla base di testi che vadano interpretati, perché questa debolezza deve retrocedere di fronte alla statuizione categorica e assertiva della coscienza;

in breve, che minchia vai a rimproverare il nessuno divida... a uno che lascia la libertà al coniuge di andarsene, e non pone ostacoli ? a due dello stesso sesso che si amano in modo sincero ? a chi non si senta di procreare ? la lettera della legge ? interpretata da chi, perché, in nome di che ?

se postuli un dio e non organizzi in modo coerente una teologia e una dottrina efficaci o, quanto meno, relativamente poco deboli, ti fai solo spernacchiare dalla storia.
@Axe.

Certo, certo Axe, stavate parlando dei Romani, ricordo
alcuni brani, ad es, Quando i pagani che non hanno la legge
, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge,
sono legge a se' stessi. e dimostrano che quanto la Legge esige
è scritto nei loro cuori (...qua non va tanto bene, chi ha scritto cio'
nei loro cuori?...). Sono discorsi complessi, sono passati 2000 anni
da Paolo a kant a Freud e a Jung.
Paolo ha tormentato tante persone inutilmente, ad es le donne
che non possono fare l'amore in pace, come vogliono, è solo
un esempio, molti si sono tormentati, leggendo Paolo, e qualcuno, lo so,
si è gettato nel Tevere, da ragazzo non entrava manco nei bar per una partita
a carte, che era l'unico luogo di aggregazione dei giovani. Alla fine non
riuscendo a risolvere il dilemma, perchè qualunque cosa facesse
sembrava peccasse, si uccise.