Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
Perfettamente d'accordo. Una cosa è lo stabilire principi per la libera circolazione di uomini e di merci, un'altra voler unificare usi, legislazioni, diritti civili, modelli economici. Ciò può far nascere delle mostruosità inaccettabili in nome di una malintesa "globalizzazione". Questo vale anche per l'Italia. Siamo sempre stati divisi storicamente in vari staterelli, a volte l'uno contro l'altro armati, diversi per cultura, economia, vicissitudini storiche. Se esistono tuttora delle individualità regionali che ci portiamo appresso fin dai tempi dell'unificazione (che fu un atto di forza) non si vede perché non debbano essere mantenute cercando nel contempo dei principi razionali di convivenza comune. E se vanno salvaguardate le differenze all'interno di un singolo Paese, figurarsi se non lo debbano essere fra Paesi diversi...
mi dici quali sarebbero le "mostruosità" ? perché per la libera circolazione lo standard, è la premessa essenziale; tutte le unioni sono state precedute dall'unione doganale, che significa la rimozione della facoltà di imporre dazi; perché il dazio è un atto di guerra; le comunità europee sono cominciate col carbone e l'acciaio, perché è per quelli che si sono scannati francesi e tedeschi per 80 anni;
ma lo standard normativo è essenziale, perché ogni difformità può essere usata come pretesto per farsi la guerra;

può essere pure una scelta, purché i cittadini siano avvertiti; poni il dazio sull'automotive in USA ? l'Harley Davidson che vende in Europa disloca i suoi stabilimenti per aggirare la risposta, oppure contrae la produzione, oppure le retribuzioni, per poter abbassare il prezzo a compensare il dazio, e gli operai americani la prendono in der posto.