guarda, non sarebbe nemmeno la pluralità di tendenze il punto; è proprio l'oggetto ad essere indefinito; l'analisi si occupa delle nevrosi - al contrario della psichiatria, che tratta le psicosi; un ossessivo compulsivo compie dei gesti rituali rendendosi conto della loro nevroticità, mentre lo psicotico è davvero convinto che quei gesti abbiano una funzione nel mondo reale, e che se non accenderà e spegnerà la luce 5 volte prima di uscire di casa verrò rapito dagli alieni in giornata;
il punto è che la soglia di patologicità delle nevrosi deve manifestarsi in comportamenti fortemente anomali, appunto, fuori della norma; al contrario, l'analisi tende ad un approccio olistico alla personalità che va a scandagliare aspetti "normali" di malessere, col risultato che è impossibile definire una "guarigione" che non sia valutazione del tutto arbitraria del terapeuta; e questo nonostante codici deontologici, quasi impossibili da verificare in termini di operato;
io ho convissuto more uxorio per 5 anni con una paziente in analisi, e ho evitato di denunciare all'ordine l'analista solo per non dare un dispiacere a lei, benché ci fossero oggettivamente gli estremi per un espulsione al volo, dato che il soggetto in questione era intervenuto pesantemente con ingerenze extra-terapeutiche: aveva presentato a lei un suo amico, il quale le ha offerto un lavoro che implicava il trasferimento in un luogo lontano...