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Discussione: Libertà religiosa o libertà dalla religione ?

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    Libertà religiosa o libertà dalla religione ?

    Libertà religiosa o libertà dalla religione ?

    In Italia il pensiero laicista di solito identifica la Riforma protestante e gli effetti anti-clericali della Rivoluzione francese come gli eventi che permisero all’Europa centro-settentrionale maggior sviluppo socio-economico rispetto alle nazioni dominate dalla religione cattolica. Ma fu davvero così ?

    Il protestantesimo dette la possibilità ai cristiani di leggere la Bibbia senza la mediazione del clero. Sarebbe questa una delle “ragioni” per cui “l’opinione religiosa” protestante è più libertaria di quella cattolica. Però se il fedele legge i testi sacri senza la mediazione del clero, la Bibbia crea inevitabilmente pluralità di interpretazioni e letture, discussioni e liti.

    Per evitare problemi di convivenza tra appartenenti a diverse religioni nel 1648 fu stipulata la “pace di Westfalia”, che fece finire la cosiddetta “guerra dei trent’anni”, iniziata nel 1618, e alla “guerra degli ottant’anni” tra la Spagna e i Paesi Bassi. La pace venne completata con il “trattato dei Pirenei” del 1659 che fece concludere le ostilità tra Spagna e Francia.

    Con la “pace di Westfalia” si decise che la religione di uno Stato era quella del suo sovrano. Ma quel congelamento religioso nei maggiori Stati europei fu impossibile.

    Poco più di un secolo dopo l’arciduca d’Austria Giuseppe II (1741 – 1790), imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765, emancipò gli ebrei, i luterani, i calvinisti, i greco-ortodossi che vivevano nella più grande monarchia cattolica d’Europa.

    In precedenza erano stati pubblicati due importanti saggi sulla tolleranza religiosa.

    Il primo saggio fu quello pubblicato nel 1689 con il titolo “Lettera sulla tolleranza”, scritto dal filosofo e medico inglese John Locke (1632 – 1704) in un periodo in cui si temeva che il cattolicesimo potesse predominare in Inghilterra, e rispondeva ai problemi religiosi e di governo dell’epoca proponendo la tolleranza religiosa.

    Il secondo saggio fu quello scritto dal filosofo e scrittore francese François-Marie Arouet, che usava firmarsi con lo pseudonimo “Voltaire” (1694 – 1778): il “Trattato sulla tolleranza”, pubblicato nel 1763. E’ un testo riguardante la libertà religiosa; libertà di culto o di cambiare religione oppure di non credere in nessuna religione, conservando gli stessi diritti dei cittadini che hanno una fede differente. Comprende anche il diritto di testimoniare e diffondere il proprio messaggio religioso nella società, senza essere oggetto di disprezzo o di persecuzione.

    Giudicata senza prevenzioni religiose e considerazioni teologiche, la Riforma protestante ebbe comunque il merito di sfidare il papa e i regnanti cattolici (braccio armato della Chiesa) e di legittimare il dissenso. Però gli effetti non furono immediati.

    Martin Lutero si ribellò al Vaticano, ma la sua Chiesa non fu meno dura con gli anabattisti di quanto il “Sant’Uffizio” lo fu con i luterani.

    L’Inghilterra di Enrico VIII si ribello al papa, ma la Chiesa anglicana trattò le sette protestanti con la stessa ferocia con cui Maria “la sanguinaria”, moglie del re di Spagna Filippo II, perseguitò i suoi connazionali scismatici nel breve periodo del suo regno.

    I calvinisti, gli ugonotti, i metodisti ed altri furono perseguitati e repressi, ma non furono meno intransigenti e intolleranti dei loro oppressori.

    Nelle guerre di religione vi furono sempre motivazioni politiche, ma la contrapposizione tra le diverse fedi cristiane rese i contendenti più feroci e crudeli.

    Nel nostro tempo siamo fortunati. Il computer, Internet ed i forum ci permettono le contrapposizioni senza spargimento di sangue. Gli scontri su diversi aspetti della religione cristiana possono indurre all’offesa di chi la pensa diversamente, ma non c’è il rogo.
    Ultima modifica di doxa; 27-02-2020 alle 20:44

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