Non ho fatto in tempo a rispondere, ma mi sono venute in mente un paio di cose leggendo questa domanda su A&Q:
Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
Cosa vorresti cambiare della tua infanzia?
So che mi pentirò di aver aperto questo topic, quando mi farete venire il dabete e le carie, spero che qualcuno a parte me tenga il testimone del principio secono il quale l'infanzia, al netto del filtro che ci rende più rosei i ricordi lontani, sia in realtà un momento terrificante, reso più duro dal fatto che non si conoscano le parolaccie.

Comincio io:

Quando ero all'asilo ci facevano fare questo "gioco" nel quale stavamo tutti in cerchio e un bambino cominciava a girare intorno cantando questa canzoncina: "questa è la danza del serpente, che vien giù dal monte, per ritrovare la sua coda che ha perduto un dì... ma dimmi un po', sei proprio tu, quel pezzettin del mio codin?" A quel punto il bambino di fronte al quale si era fermato il "serpente" rispondeva "sì", si accodava al primo e la storia si ripeteva formando un trenino, o meglio un serpente, via via più lungo.

Ebbene ricordo che una volta stavamo facendo questo gioco e stava procedendo normalmente: filastrocca → sì → accodamento → filastrocca → sì → accodamento → ... , ma quando il convoglio si fermò davanti a me era già un po' che stavo pensando ad una cosa, e giuro che non ero mosso da un moto di ribellione precoce, un cinismo jokeriano o un desiderio di anarchia latente, ero solo sinceramente curioso di vedere come continuava il gioco in caso di risposta negativa, non avevo minimamente contemplato l'ipotesi che fosse una regola dire di sì, e così con tutta la mia innocenza risposi "no" (in effetti non mi sono mai sentito il pezzo della coda di nessuno). Inaspettatamente (se me lo fassi aspettato non lo avrei mai fatto, ero un bambino timido, non volevo certo attirare l'attenzione) ci fu un proverbiale "apriti cielo", bambini e maestre andarono nel panico cominciaro a strepitare dei "ma come?!?! ... dovevi dire sì ... non hai capito il gioco ...", evidentemente era più facile accusare me di aver violato o travisato le regole piuttosto che ammettere che l'istituzione educativa insegnava ai bimbi giochi con evidenti lacune nella stesura del regolamento. In tutto questo io, imbarazzatissimo, mi scusai e ristrattai la mia posizione, mancando della sicurezza e proprietà di linguaggio che ad oggi mi consentirebbero di rispondere: "Che è sta confidenza, stai insinuando che sono una fetta del tuo culo?"

Via, sbizzarritevi, vale tutto ricordi belli, brutti, strani... dagli amici immaginari ai mostri sotto il letto.