Quando ti ho chiesto di baciarmi... l'ho fatto per conoscerti.
Quando ti ho chiesto di seguirmi... l'ho fatto per coinvolgerti.
Quando ti ho chiesto di ascoltarmi... l'ho fatto per guardarti.
Quando ti ho chiesto di abbracciarmi... l'ho fatto per sentire il tuo cuore.

E mentre ti abbracciavo... ho capito di amarti.
Mentre ti ascoltavo... ho capito di volerti
mentre ti baciavo... mi nutrivo di te.

Della tua semplicità... della tua sincerità...
del tuo dolce sorriso.

E non c'era niente che mi mancasse...
niente che mi turbasse, mentre ti stavo accanto.
Tu eri il mio equilibrio, il mio rifugio, il mio giudizio.

Ma nel mio cuore ero cosciente, sapevo che tu non saresti rimasta.
E non perché non mi amassi, anzi... di questo ne ero certo..
perché me l'hai più volte dimostrato.

Semplicemente perché segui il tuo istinto...
che ti dice di non fermarti... ti dice di non... voltarti
e ti spinge a spostarti... ora qui, ora là...

Alla ricerca della giusta dimensione... in cui tuffarti appieno...
e provare nuove e inebrianti avventure ed emozioni d'amore.

Così, quando ci siamo separati... ho perso il candore.
Quando ci siamo separati... ho perso l'amore.
Quando ci siamo separati... ho perso il tuo cuore.

Ciò che mi rimane adesso è un ricordo di te, che mi trafigge di gioia,
ma anche di acuto dolore.

E non c'è niente che possa fare, se non immaginarti per la tua via...
mentre sorridi al sole... facendo brillare chiunque ti si avvicini...
donandogli un pizzico del tuo amore, sufficiente per accendere un cuore.

Ma io ho capito sai? Non è colpa tua.
La tua è una missione...
quella di andare per il mondo a donare... amore.

Il vero problema... sono gli affetti collaterali.
Perché niente ritorna come prima...
come se nulla fosse accaduto.

Qualcosa rimane.
Anche se solo un ricordo.

Quindi io sono lo stesso felice.
Perché qualcosa di te...
è rimasto per sempre...
con me.