Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
beh, sì che c'entra; l'equilibrio dei poteri è pensato su base di piena sovranità, quando in effetti - togliendo esteri e difesa, che sono quel che sono nel contesto internazionale che è - l'ultimo vero potere sovrano attribuito allo stato è il fisco e redistribuzione delle risorse in servizi, e l'accesso alla PA;
tutto il resto è UE, oppure decentrato;
in poche parole, l'unica cosa che veramente accomuna in modo inclusivo - tra loro - ed esclusivo - degli altri - un residente a Treviso e uno a Molfetta è il fatto che una parte delle tasse - nemmeno tutte, viste le addizionali - di uno va a pagare i servizi all'altro, e che uno può concorrere per un posto di infermiere o giudice ed essere trasferito nella città di residenza dell'altro, cosa che non può un cittadino francese; per tutto il resto, essere "italiano" non vuol dire nulla di diverso da "cittadino UE"; tutti possiamo fare tutto nell'Unione;

il risultato è una democrazia che non decide e non esprime una direzione nemmeno su quei temi di attribuzione di risorse, e non riesce a tradurre in concreto gli impegni assunti a livello sovranazionale;

io non credo troppo all'ingegneria politica, cioè che le leggi e la costituzione possano modificare il quadro sostanziale; però se un politico mi dice che con questo sistema è impossibile governare, nel senso di imprimere efficacemente una direzione politica in tempi e modi ragionevoli, nella maggior parte dei casi ha ragione, perché quella frammentazione sostanziale trova mille modi per ostacolare qualsiasi processo di cambiamento.
adesso sono certo che la franchezza me la perdonerai tu: la costituzione con Maastricht non c'entra proprio niente.
ritorniamo al discorso originario: Craxi con questa costituzione e questo sistema ha impresso in modo molto efficace una direzione politica al paese, e così ha fatto anche Ciampi, nel periodo molto più breve che ha avuto a disposizione. questo a prescindere da ogni valutazione sul loro operato.
se mi dici che dopo Maastricht queste cose non sono più state possibili, allora la responsabilità è di Maastricht, non della Costituzione.
e non è vero che processi di cambiamento non ce ne sono stati: questo ce lo raccontano certi politici per eludere le responsabilità.
pensiamo alle leggi sulle pensioni, alle leggi sul lavoro, a quelle sulla scuola: possiamo essere d'accordo o meno, possiamo anche sostenere che sono state troppo o troppo poco incisive, ma sta di fatto che queste leggi hanno avuto degli effetti importanti sulla società italiana.
certo: se un parlamento promulga una legge incostituzionale, come per esempio il porcellum, è ovvio che prima o poi questa incostituzionalità viene sancita da una sentenza dell'organo preposto. ma la responsabilità di chi è? del sistema farraginoso o di chi quella legge la ha voluta a tutti i costi?
trovo anche poco corretta la posizione secondo la quale una parte delle tasse pagate da una persona residente ad A va a pagare i servizi di cui usufruisce una persona residente a B. lo stato fornisce dei servizi che vengono finanziati attraverso l'imposizione fiscale. ovviamente l'imposizione fiscale è tanto più elevata, e questo indipendentemente dalle aliquote, quanto più è elevato il reddito della persona che la subisce. con il ragionamento della residenza, si potrebbe anche dire che i ricchi pagano i servizi di cui usufruiscono i poveri, che i milanesi pagano per i servizi di cui usufruiscono i valtellinesi, che i medici pagano i servizi di cui usufruiscono gli infermieri. si chiama anche ridistribuzione: può piacere o no, ma attualmente funziona così.