In Cisgiordania, terra sotto occupazione israeliana e dove il governo di Israele pratica apartheid, poche ore fa è stata uccisa Shireen Abu Akleh, una delle giornaliste più note di Al Jazeera. Secondo l'emittente è responsabile l'esercito israeliano e la giornalista è stata uccisa a "sangue freddo" nei campi profughi di Jenin.
Anche Shatha Hanaysha, una reporter presente nel luogo dell'assassino, non ha dubbi sui responsabili. "Avevamo tutti giubbotti antiproiettile ed elmetti, eravamo quattro giornalisti in un'area esposta", sostiene Hanaysha. L'esercito israeliano era "deciso a sparare per uccidere", "non ha smesso di sparare anche dopo che lei è collassata, non potevo neanche allungare il braccio per raggiungerla a causa degli spari".
Il governo israeliano può fare ciò che vuole. Può occupare militarmente territori palestinesi, può praticare apartheid, può costruire muri e colonie, cacciare famiglie intere dalle proprie abitazioni, può tagliare l'acqua agli agricoltori, abbattere abitazioni sotto gli occhi dei bambini. Può fare il bello ed il cattivo tempo e l'Europa resta muta. Niente sanzioni, niente condanne e niente armi per un popolo che resiste ad un'occupazione straniera.
Si attendono commenti dai numerosi moralisti sempre in prima linea su tutto e tutti (quello che piace a loro).
L'ipocrisia occidentale è ormai stomachevole.