Ciao, rispondo qui a cio' che hai scritto, dicendo che preferisci Nausicaa e io ho risposto che per me non é così.

Innanzi tutto non sappiamo chi abbia scritto l'Odissea, è posteriore di un secolo all'Iliade, forse un popolo di

Omeri come si diceva ner romanticismo. L'Iliade é ancora incentrata sulla belligeranza dei protagonisti, invece

con l'Odissea cominciamo a parlare del sottosuolo, di cio' che é nella psiche di un uomo, parliamo di Odisseo

che conosce il braciere ardente ma sa uscirne. Da lui si ispirarono Dostoievskij, Joyce con il suo Ulysses, e tutti

gli scrittori che studiarono il sottosuolo nanche prima di Freud. Odisseo non aveva voglia di tornare ad Itaca

ci impiegò 10 anni, io lo immagino col volto largo, bello, abbronzato che si leva al mattino e dà gli ordini per di
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rigere la nave verso quelle isole di schiuma che vedeva laggiu'.

Una figura che ricordo con piacere é la ninfa Calypso che é davvero una delle grandi eroine della letteratura mondiale

pure se vedeva Odisseo andare a piangere su uno scoglio tutte le sere non ha mai cercato di trattenerlo ma gli disse

di partire pure. Cio' ha risparmiato a noi liceali tutta quella lagna che fece Didone ad Enea, dovemmo imparare il libro

anche a memoria, e poi si uccise sulla pira che aveva fatto costruire, invocando odio eterno ai romani. Bella figura...

Ma già gli dei non erano propizi agli imenei e le cose non andarono bene da quella grotta in cui si rifugiarono durante la

tempesta. Diciamo che Calypso é una figura dignitosa., Circe semplicemente una maga e alfine Odisseo raggiunge

la patria agognata dopo aver fatto finta di piangere su uno scoglio ad Ogigia. Il fatto é che aedi e rapsodi avevano degli schemi fissi

da seguire, ossia l'eroe lontano dalla patria deve piangere per la mancanza della sposa amata, e quindi si inserivano questi

brani come il popolo voleva.La figura di Odisseo é complessa soprattutto per il suo elogio della conoscenzqa che ispirò Dante

e che conoscono anche i sassi. Fatti non fummo per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza.