Prima di descrivere la “metopa degli antipodi” reputo necessario dire cos’è una mètopa.

Guardate la sottostante foto parziale della trabeazione del Partenone, ad Atene.



La trabeazione dell’architettura classica greco-romana era costituita da tre elementi: architrave, fregio e cornice, evidenti nella foto.

Fermate la vostra attenzione sulla parte centrale: il fregio, ornato dall’alterna successione di marmoree metope a rilievo e triglifi.

Foto di una mètopa: nome che deriva dal greco metópē, parola composta da “metà-“ (= tra, in mezzo) + “ópē” (= apertura, foro).

Metopa con altorilievo, Centauro e Lapith, Partenone

Invece i petrosi triglifi hanno due uguali scanalature centrali verticali (i glifi), mentre le due scanalature alle estremità sono la metà di quelle centrali; messe insieme formano idealmente la terza scanalatura, da cui il nome triglifo: dalla parola greca tríglyphos, composta da “trèis” (= tre) e “glyphè” (= solco, scanalatura).

Ora facciamo un salto nel tempo e dal Partenone, costruito nel V sec. a. C. come tempio di Atena, ci trasferiamo a Modena nel XII secolo. Qui vediamo le maestranze che stanno costruendo la chiesa cattedrale, capolavoro dell’architettura romanica, consacrata nel 1184 dal pontefice Lucio III.

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