La parrucchiera la accolse col suo sorriso professionale, non sapeva quanto sincero, ma Marta si sentì lo stesso subito a suo agio, alleggerita, tra gli specchi, il chiacchiericcio sommesso delle altre clienti e delle lavoranti, le tinte, le riviste di gossip, le spazzole.
“Facciamo un taglio come al solito, una spuntatina?”
“No, vorrei accorciare questi capelli lunghi: credo che un caschetto mi starebbe bene.”
“Ma è sicura? Un carré non è forse una scelta troppo radicale?”
“Sì, ho deciso; voglio dare un taglio netto ai miei capelli ed alla mia vita.”
“Spero non sia successo niente di grave.”
“No, no, voglio solo cambiar aria.”
La parrucchiera non indagò ulteriormente, ligia al proprio ruolo di confessore solo se la cliente lo desiderasse, come le accadeva spesso. Conosceva tutti i fatti privati rilevanti delle clienti, ma sapeva anche essere discreta, all’occasione.
Mentre Marta si avvicinava al lavatesta, non poteva non ricordare i momenti precedenti che l’avevano turbata: finalmente l’aveva lasciato.
Marco non faceva per lei: troppo presente, troppo asfissiante ed oppressivo, non poteva nemmeno uscire con le amiche che lui aveva da ridire, invitandola a sua volta o dai suoi o a una pizza. Le messaggiava di continuo, mentre lei aveva bisogno di stare un po’ con sé stessa, capire se veramente il futuro che desiderava era metter su famiglia, avere dei figli. Alle volte le pareva che lui fosse un altro padre, più autoritario del suo genitore vero e che volesse incanalare per sentieri circoscritti e troppo stretti la sua vita futura.
Lei invece non voleva una voliera: desiderava vivere una vita vivace da alternare al lavoro sicuro dove poteva fare carriera; guadagnava abbastanza per permettersi dei viaggetti, sulle spiagge di Zanzibar a praticare i kitesurf, in Patagonia a scalare le montagne, in Argentina a ballare il tango.
Adorava conversare con le amiche che viaggiavano -una era appena tornata dall’India e non era riuscita ancora a vederla- , ma pure andare a teatro o al cinema. Quanto tempo non vedeva un palcoscenico!
“E’ meglio che non ci vediamo più, perché io non mi sento bene in questa relazione. “
“Ma come? Sono già due anni che stiamo insieme, non puoi buttare via tutto così: io ho fatto già dei progetti sul nostro futuro.”
Alla fine litigarono.
Tirò un sospiro di sollievo: due anni di lockdown avevano esaurito le sue ambizioni claustrofobiche e meno male che lei avesse conservato l’appartamento ereditato dalla nonna.
“Desidera un massaggio ai capelli ed alla cute?”
“Certo, è proprio quello che mi ci vuole.”
Non voleva pensare più a nulla se non all’aperitivo serale con due amiche d’infanzia: non sapeva se raccontar loro tutto: erano già oberate dal lavoro, una anche dalla famiglia, magari avrebbero voluto solo rilassarsi.
Marta si concentrò sul taglio di capelli: ebbe ancora un attimo di esitazione e poi si affidò tranquilla alla mano esperta della titolare.
“Glieli faccio scalati?”
“Per il momento no, grazie.”
Quando la parrucchiera ebbe finito e le aveva fatto la piega , constatò che la nuova acconciatura le donava, le metteva in risalto il suo viso ovale ed i suoi occhi azzurri.
Poi via all’elegante Caffè Tommaseo con la musica soffusa ed i divanetti rossi, dove la aspettavano le sue amiche.
Una serata divertentissima, tra battute e riflessioni sull’esistenza e sulle persone note. Loro non si sbilanciarono in giudizi sulla sua scelta, la ascoltarono con attenzione e trasporto, ma poi cominciarono subito a proporre possibili mete di viaggio di gruppo o anche solo della prossima rimpatriata.
Era già mezzanotte, bisognava tornare a casa, ché domani alle 6.30 c’è la sveglia.
Marta s’incamminò verso il parcheggio; in strada non c’era nessuno.
Non poté non guardare il mare ed il molo Audace: le lievi onde s’inargentavano sotto la luna piena, come una promessa, e lei aspirò a pieni polmoni il profumo salmastro e l’aria frizzante della notte. La pervase un senso di felicità e di libertà.
Ad un tratto, da una strada laterale sbucò un’ombra che le si avvicinava. Poi guardò meglio quando essa le fu quasi accanto: era Marco!
Ebbe un sussulto e provò istantaneamente il desiderio di fuggire.