24

5. La forza dell'esempio

L’esempio dei più anziani.

Spesso vediamo bambini di non più di otto anni fumare. Alla nostra domanda “perché” fumi, rispondono: “Mio padre fuma e se a lui non fa male, non farà male neanche a me.” Indicano il ministro o il direttore della scuola domenicale e dicono: “Se questi uomini fumano, anch’io posso fumare.” Che cosa possiamo aspettarci dai bambini, con le loro tendenze ereditate, quando ricevono un tale esempio dai grandi? Christian Temperance and Bible Hygiene, p. 18

Popolarità del vizio del fumo.

Una volta acquisita, l’abitudine del fumo è così forte che fumare diventa una cosa comune. Un esempio di peccato è posto davanti ai giovani. Per eliminare dalla loro mente ogni pensiero che fumare non è pregiudizievole, bisognerebbe spiegare loro le conseguenze, gli effetti pregiudizievoli sulle facoltà fisiche, mentali e morali... Se un seguace di Cristo si lascia sviare dall’influenza degli altri e si conforma alla moda e alle abitudini del mondo, si ritrova sotto il dominio di Satana. Il suo peccato è più grave di quello degli increduli, perché sta difendendo la bandiera del nemico. La sua vita è incoerente, mentre dice di essere un cristiano, nella pratica sta cedendo agli impulsi innaturali, alle inclinazioni peccaminose, contrarie alla purificazione e all’elevazione necessarie per la crescita spirituale.
Adottando quest’abitudine, in pratica sono in comunione col mondo. Queste persone, che pretendono d’essere cristiane, non hanno il diritto di arrogarsi questo nome, perché un cristiano è colui che segue le orme di Cristo.
Durante il giudizio finale, tutti saranno giudicati secondo le azioni compiute nel corpo e allora dovranno ammettere di aver rappresentato male Cristo nella vita pratica e che non sono stati “un sapore di vita a vita, ma un sapore di morte a morte”. (2 Corinzi 2:16)
A questi empi si aggiungeranno altri, che si sono conformati a pratiche viziose; ma il numero non scuserà la loro iniquità né ridurrà la loro condanna, perché col loro comportamento hanno distrutto la forza nervosa del cervello e la salute fisica. Tutti saranno giudicati personalmente. Appariranno davanti a Dio per udire la loro sentenza. Manuscript 123, 1901

Sacerdoti fumatori.

Quanti ministri salgono sul pulpito, occupano il posto di Cristo, cercano gli uomini per riconciliarli con Dio, esaltano l’Evangelo della Grazia, ma loro stessi sono schiavi dell’appetito e sono contaminati dal tabacco. Il loro cervello si sta indebolendo irrimediabilmente, a causa dell’uso di questi sporchi narcotici. E questi uomini pretendono d’essere ambasciatori del santo Gesù. Health Reformer, Dicembre 1871
Nessun uomo può essere un vero ministro della giustizia e nello stesso tempo essere sotto l’influsso degli appetiti sensuali. Egli non può compiacersi dell’abitudine di fumare e nello stesso tempo guadagnare anime alla temperanza. Il suo alito maleodorante non ha alcun beneficio sui bevitori di alcol. Il sermone evangelico deve provenire da labbra non contaminate dal fumo del tabacco. Con labbra pure i servi di Dio devono parlare del trionfo della croce. La pratica di bere liquori, tè, caffè e fumare deve essere vinta, mediante il potere di Dio, attraverso la conversione. Nel regno dei cieli nulla di contaminato potrà entrare. Manuscript 86, 1897
Può esserci una speranza per i giovani, quando vedono i sacerdoti praticare queste abitudini dannose? È necessario alzare sempre più in alto la bandiera della temperanza. Dobbiamo dare una testimonianza chiara e decisa contro l’uso delle bevande inebrianti e del tabacco. Manuscript 82, 1900

Il medico che fuma.

Molti, pur essendo in cura da un medico, perdono la salute a causa del tabacco e di bevande tossiche. Il medico deve indicare a questi pazienti la causa delle loro sofferenze. Come potranno essere efficaci le sue parole, se anche lui fa uso di tabacco e sostanze eccitanti? Consapevole delle sue debolezze, non avrà forse delle esitazioni nell'indicare i rischi al suo paziente? Facendo uso personalmente di determinate sostanze, come potrà convincere i giovani dei loro effetti negativi? Come potrà un medico rappresentare per la società un esempio di sani principi e autocontrollo, essere un sostenitore della temperanza, se egli stesso si lascia condizionare da cattive abitudini? Come può intervenire presso malati o moribondi, quando perfino il suo stesso alito è sgradevole, perché emana odore di alcol o tabacco? Come può qualcuno che sta minando il proprio sistema nervoso e annebbiando il proprio cervello, ricorrendo ai narcotici, essere degno della fiducia di chi lo considera un buon medico? È impossibile che riesca a fare diagnosi rapide e a intervenire tempestivamente. Se egli stesso non osserva le leggi che regolano l'organismo, se privilegia il piacere alla salute del corpo e della mente, come può assumersi la responsabilità delle vite umane? The Ministry of Healing, pp. 133,134