Il cardiologo, quello che vi ha operato al cuore salvandovi la vita, è di destra o di sinistra? E l’uomo che si è buttato in mare e vi ha salvati mentre stavate affogando: è fascista o comunista? E il vigile del fuoco che vi ha tirato fuori dalle lamiere della vostra auto dopo quel brutto incidente: lui è per Elly Schlein o per Giorgia Meloni? E la maestra che vi ha insegnato a scrivere? E il vostro medico? E il panettiere? E l’edicolante? E il pizzaiolo? E il becchino che sotterrerà la vostra bara?
Lo so: chissenefrega.
Se siete vivi grazie a un’operazione ben riuscita, se sapete scrivere grazie a un buon insegnamento, se la vostra bara sarà coperta a dovere, poco importano le convinzioni politiche di chi quel buon servizio vi ha fornito. Lo dice la logica, la stessa logica che fa definire come assurda la campagna di discredito che gli sgherri del governo nero di Giorgia Meloni han scatenato contro il direttore del torinese Museo Egizio, Christian Greco, per le sue convinzioni politiche. Non perché il Museo non stia funzionando, anzi, mai andato meglio!, ma perché Greco è consapevole e ribadisce di « essere il direttore di un museo in Italia con una collezione che italiana non è». Ebbene sì: mummie, sarcofagi, sfingi e piramidi non sono “made in Italy”.
Ma questo lo sanno tutti, come tutti sanno che chi sta attaccando Christian Greco lo fa solo per far occupare il suo posto a un amico o un amico degli amici: un incapace con la tessera giusta in tasca. Tessera che non lo ha mai discriminato, ma che oggi vale come il jolly a scala quaranta, vale cioè qualsiasi carta o competenza che non si ha, non si è avuta e mai si avrà.
W.Beccaro