La piazza. Come la vivete?

[follemente]

Ci sono piazze e piazze.
Certo, c’è la piazza del paese, dove tutti ti conoscono, ti chiedono come va, ti dicono subito se sembri in forma o meno, ti aggiornano sugli ultimi fatti nuovi di tutti i conoscenti, malattie, matrimoni, nascite, corna.
Carina.
Ci sei tu, col tuo trucco, col tuo apparire nel vestito che ti si addice, con la ruga che è appena comparsa, con il tuo ruolo. “Come stai? Tutto bene?”

Ma io adoro le piazze internazionali ricche di storia, quelle in cui ti siedi al tavolino all’aperto anche d’inverno, sorseggi un calice di chardonnay in santa pace dopo una giornata intensa da turista con i piedi che ti bollono e ti vedi passare il mondo davanti, dalla donna con l’hijab alle ragazze con la minigonna pelvica, dall’arabo con uno stuolo di mogli con il burqa al seguito alla fanciulla che indossa una tuta aderente leopardata o quella nuda col body-painting.
Nessuno si scompone, tutto il mondo è paese.
Piazza del Campo a Siena, Piazza Dam ad Amsterdam, Plaza Mayor a Madrid… e tu sei lì a vederti passare il mondo davanti, ad assorbirlo nei suoi suoni, colori e nelle figure che lo attraversano, respiri con loro.
Tu non sei tu, coi tuoi ruoli, ma una parte dell’umanità molteplice e disparata che ti scorre davanti.




E voi, come vivete la piazza?