-
Il potere del silenzio

Il 26 giugno Kanyu nella discussione dedicata alle poesie ne ha collocata una del giornalista e scrittore Tiziano Terzani, questa:
Sulla morte
“E ricordati, io ci sarò.
Ci sarò su nell'aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio”.
Gentile Kanyu, in questa poesia l’ultima frase mi evoca “Il potere del silenzio”, titolo del libro scritto dall’etnologo Carlos Castaneda: è un compendio, fra l’altro, sulla consapevolezza dei benefici psicologici che derivano dai momenti di silenzio.
Tacere, a volte, è il modo migliore per alleviare le preoccupazioni.
Il silenzio aiuta la concentrazione e la creatività.
A volte si teme il silenzio, altre volte viene usato impropriamente come punizione nei conflitti di coppia.
La giornalista e docente universitaria Nicoletta Polia-Mattiot è autrice del libro “Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia, natura tra ascolto e comunicazione”. Questo testo è stato selezionato tra le tracce proposte per la prima prova scritta dell’esame di maturità 2024.
L’opzione rientrava nella tipologia B/2, con la quale si chiedeva al candidato di sostenere una tesi relativa al brano proposto, argomentare i punti favorevoli e la possibile opinione contraria.
Dice la Mattiot: A che cosa serve il silenzio ? Superato il dilemma, serve o non serve ?
“Tutti abbiamo vissuto, nel quotidiano, silenzi fecondi, silenzi ipoteticamente carichi di significati (e perciò interpretabili, decodificabili, decriptabili): silenzi d’amore, d’intesa, di dominio, di controllo”. …. “Concentrarsi sul silenzio significa, in primo luogo, mettere l’attenzione sulla discrezionalità del parlare. Chi sceglie di usare delle parole fa un atto volontario e si assume dunque tutta la responsabilità del rompere il silenzio”.
Ed ancora: “Si è molto discusso e scritto dei Grandi Silenzi (mistici, estatici, emotivi). Dei silenzi negativi (subìti, imposti…), dei silenzi-sintomo (di malattia, inferiorità, incapacità, dolore), assai meno dei silenzi scelti".
Da parte sua il defunto prof. Mario Signore, docente di filosofia nell’Università del Salento, in un suo saggio scrisse: ”Siamo ormai abituati alla consuetudine della parola e del comunicare a ogni costo, all’inevitabilità del grido e della protesta… Ci compiacciamo di vivere in un mondo in cui la parola è istituita, anche nei suoi significati, in un mondo già parlato e parlante … E allora la filosofia dev’essere chiamata a percorrere la strada del ricorso al silenzio, sottraendosi alla fascinazione del Logos come parola ininterrotta e riscoprendo una dimensione metafisica in cui è possibile pensare simultaneamente il silenzio e la parola, e la parola non come ciò che contraddice il silenzio, ma come ciò che in esso si trova la sua polarità significativa e significante” (Mario Signore, Filosofia e comunicazione fra silenzio e parola attraverso la ‘persona’, in AA. VV., La retorica del silenzio, 1991).
Ultima modifica di doxa; 21-07-2024 alle 15:02
Permessi di Scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regole del Forum