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"Ad alcuni piace la poesia"
La poetessa polacca Wislawa Szymborska (1923 – 2012), premiata con il Nobel per la letteratura nel 1996, nella sua composizione in versi titolata “Ad alcuni piace la poesia” l’autrice s’interroga sul valore della poesia e sulla sua funzione.
Ecco il testo:
“Ad alcuni?
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dov’è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace?
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia?
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come all’àncora d’un corrimano”.
Ironica e provocatoria la riflessione della Szymborska: l’autentico poetare è un dono raro.
L’autrice pone nella conclusione la domanda fondamentale: “Ma cos’è mai la poesia ?” Ed esprime il suo dubbio, reso dalla ripetizione: “io non lo so, non lo so”. Però Wislawa tramite una metafora ci dà una risposta certa: la poesia è come un corrimano: è sostegno, a cui aggrapparci nelle traversie della vita. Ha una funzione di conforto.
Dice che l’arte poetica non è per tutti, non appartiene alle masse ma all’intimo dell’individuo.
La si studia nelle scuole ma non è detto che piaccia agli studenti, e i veri poeti, afferma Szymborska, sono “due su mille”.
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