-
FATICA’, STANCA (Compagnia teatrale “La Discuteriana”)
FATICA’, STANCA
(Compagnia “La Discuteriana”)
Personaggi:
EFUA : attrice shakespeariana d’adozione pisana, QI infinito, calzini cromatici.
DARK : la Mantide irreligiosa, giornalista di banlieue cremonese, trombettista a tempo perso.
Una piccola sala teatrale d’avanguardia, dalle pareti damascate con colori impossibili e illuminazione indiretta. Poltroncine cigolanti, disposte in semicerchio attorno a un palcoscenico basso come un tavolo da osteria. Ma é un tavolo da osteria : é il tavolo delle amazzoni del bar di discuterepuntoit. E dietro, il bancone col piano di zinco e la barra poggiapiedi d'ottone.
Il Signor Bartender silenzioso, vestito di nero, lucida bicchieri con lo stesso zelo con cui un sacerdote spolvera le reliquie.
Odore di porto, arance tagliate, e impazienza.
Sullo specchio, incorniciato da neon tremolanti :
“Teatro Discuteriano "
Oggi, grande Prima Mondiale
"Fatica’, stanca.”
Il pubblico attende sorseggiando e chiacchierando sommessamente
ALE:Ah, speriamo non sia un’altra solfa sulla sacralità della famiglia patriarcale. Ho rinunciato al "Giro del golfo di Biscaglia quattro stili" ed ho pedalato fino qui. Aspetta che aggiorno il contamiglia. Speriamo che non sia lungo : ho due lavatrici da fare, prima della branda.
DOXA: Ssst. È sperimentale. E scritto sul programma: “fusione tra pathos e parrucchino”.
AXE: (con tono da giurista) Fusione? È concorso di colpe artistiche.
KINGKONG:In Oriente si direbbe: “Quando due attrici discutono, il mondo trattiene il fiato.”
VEGA: Io trattengo il sarcasmo. Vediamo se reggo.
Le luci calano. Un gong. Uno squillo di tromba.
Entrano Efua e Dark.
EFUA
(inglese sud-gariglianico, ispirato, braccio destro teso verso l'infinito, tunica elisabettiana in velluto cremisi su leggins dorati)
“To work, or not to work — that is the faticà”
I am so stanca, my soul is a Pisa tower: always leaning, never falling! (accentuando le " i")
DARK
(stretto ed aspro cremonese nebbioso, rosseggiante chioma che sporge da cuffiona bianca da contadina, nerovestita con informe tunicone che copre gli zoccoli di legno, appena colti dall'apposito albero bergamasco)
Ah, ma va là! La fatìga l’è la vera tragedia, minga ‘sti discors da laureada!
Tü te credet Amleto, ma te g’het sol la sciarpa!
EFUA: Oh, jealous creature of the plain!
My scarf is culture, my accent an offering to the gods of diction!
DARK: E i to dei i se addormenta, Efua!
A gh’è gnanca energia per un tuono!
EFUA
(solleva un calzino multicolore, decorato da panda con occhioni spalancati)
This! This is my banner!
Every color a conquest, every washing a catharsis! 'na fatica, I tell you..t'o dich'io
DARK: Ah sì? E a me par un cimitero di mutande arcobaleno!
Il teatro el va su coi calli, no coi calzini!
EFUA: Blasphemy! Shakespeare himself weeps in the sky of Albion!
E a Pisa, guagliò, tutti capiscono che io porto la luce!
(Fulmine finto, fumo da macchina scenica. Entrano, tra scintille di cartone, due figure in toga: Eschilo e Shakespeare.)
ESCHILO: Ὦ γυναῖκες, τίς ἡ ταραχή...oops...O gynaikes, tis he tarache? Che poi sarebbe : O donne, che cos’è questo tumulto?
Perché questo baccano nel mio nome? Io facevo piangere gli dei, non ridere i critici!
SHAKESPEARE: Nay, noble Eschylus! Let them quarrel — ‘tis divine chaos!
I see in them the twin tragedies of our age: fatigue and irony!
DARK: Piang’ per el drama, riden per i batt’… mi resti a fà l’arbitra tra follia e calzì.
EFUA: Maestro! I am your humble heir!
My Pisa is your Stratford, my fatigue your melancholy! 'na meraviglia !
SHAKESPEARE: Thy Pisa? Faith! I thought ‘twas a cheese.
(Risate del pubblico. Axe prende appunti indignati.)
AXE: Atto sacrilego. Offesa alla toponomastica!
KINGKONG: (interessato) È satira zen: il nulla che parla al tutto.
DOXA: Un gineceo in delirio ? con dizione internazionale.
Mi ricorda un affresco, molto mal conservato, di una basilica gotico tardobarocca romaneggiante...
VEGA: A me pare un esperimento su come far collassare il patriarcato per sfinimento.Un rito di esaurimento collettivo.
Il dialogo diventa frenetico:una babele inglese-pisan-cremo-pummarolnapoletana
EFUA: To be Pisa or not Pisa, guaglio', that’s the elevation!...'nu pocurillo stuorta...vabbuo'
DARK: Fatìga, e stanca, e basta! L’è tutta qua la filosofia!
(Le luci lampeggiano, la tromba suona una nota che fa tremare il sipario. )
SHAKESPEARE: Nay! This is art reborn! Behold — the Discuteriana!
ESCHILO: Ζεῦ, pietà! Fate tacere le attrici! Non c'é il coro ?
PUBBLICO (in piedi,insieme, coralmente)
Alla calzetta! Alla calzetta!
Ridateci i calzini, e basta parole!
(Efua sventola un calzino come vessillo. Dark risponde con la tromba. Il suono cresce, diventa quasi sacro. Eschilo e Shakespeare si dissolvono )
DARK: L’è finida. Mi son distrüsa.
EFUA: Then we are victorious. Fatigue is the new divinity.
Pausa.
Ale guarda l'orologio, si alza in piedi e applaude per primo.
Gli altri lo seguono .
Un uragano di applausi
Dalla porta spunta il giullare
BIS !!!!! BIS !!!!!!! BIS !!!!!
Un tuono, un fulmine.
Silenzio
Più di giullare.
Deus ex-machina ?
vassapé
Ultima modifica di restodelcarlino; 03-11-2025 alle 18:57
Permessi di Scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regole del Forum