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Discussione: Made in Italy

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    Made in Italy




    A Milano, dal 14 al 28 novembre, ci sarà la XXIV edizione della “Settimana della cultura d’impresa”, organizzata dalla Confindustria.

    Per tale occasione nella Biblioteca di via Senato sarà esposto al pubblico il più vecchio documento in cui c’è la dicitura “Made in Italy”. E’ del 1897 !

    La ditta C. E. Ferrari e compagni, di Calalzo di Cadore, un’azienda moderna in quell’epoca, con un centinaio di operai produceva occhiali “dai più fini ai più ordinari”, che spediva anche “a New York (…), a differenza di molti dei nostri prodotti che si spacciano con marche inglesi francesi e germaniche, portano la marca Made in Italy”. Questa notizia è in un opuscolo di 16 pagine, riguardante i concorsi ai premi scientifici e industriali del “Reale Istituto di Scienze, Lettere ed Arti” di Venezia, uno dei quali dedicato all’occhialeria del Bellunese.

    La ditta Ferrari, dopo due passaggi di proprietà, nel 1934 divenne l’attuale “Safilo”.

    E’ interessante la storia della dicitura “Made in Italy”, derivante dal cosiddetto “Accordo di Madrid del 14 aprile 1891, nel quale furono firmati due trattati internazionali: uno riguardante la registrazione internazionale dei marchi e l’altro la repressione delle indicazioni false di provenienza delle merci. Entrambi gli accordi mirano a un sistema di cooperazione tra le nazioni firmatarie per contrastare le frodi commerciali.

    L’apposizione del “made in …” dovrebbe consentire di individuare il luogo di fabbricazione di un prodotto e l’accertamento della sua origine. Un cittadino di un paese contraente può depositare un marchio nel suo paese d'origine, che viene poi registrato a livello internazionale tramite l'Ufficio internazionale per la protezione della proprietà intellettuale. Lo scopo è impedire che prodotti con false o ingannevoli indicazioni di provenienza vengano commercializzati, proteggendo i consumatori e le imprese da pratiche scorrette. Stabilisce che i paesi firmatari devono attuare misure come il sequestro dei prodotti importati che presentano indicazioni false o fallaci, o il loro divieto di importazione.

    La legge doganale americana (Tariff Act of 1930) esige che tutte le merci straniere importate negli USA debbono avere in evidenza il marchio e la nazione d’origine.

    Nell’Italia degli anni ’30 dello scorso secolo il “Comitato per il prodotto italiano” autorizzava le imprese nazionali a utilizzare un bollino con la scritta “Marca del prodotto italiano”, successivamente "Made in Italy". Negli anni '30 dello scorso secolo le parole straniere venivano italianizzate, anche in modo ridicolo. L’aspetto più eclatante della politica linguistica del fascismo fu la guerra contro i "forestierismi", che arrivò a vietare le insegne pubbliche contenenti parole straniere.
    Ultima modifica di doxa; 12-11-2025 alle 23:10

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