Leggo una tristezza infinita, negli occhi di Tania. Occhi profondi, neri come la pece. Occhi che lampeggiano ancora di orrore, per un passato indelebile, che si porta marchiato addosso come un tatuaggio.
Ha i capelli cortissimi Tania, ma mi racconta che una volta li aveva lunghi e morbidi, e che era una bella ragazza, e tutti le facevano la corte, quando andavano al supermercato dove lavorava.
Parla lentamente, nel suo italiano ancora stentato, mentre camminiamo nel cortile della comunit