The Messengers

Titolo originale: The Messengers
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Horrror, Drammatico, Thriller
Durata: 84'
Regia: Oxide Pang Chun, Danny Pang

Cast: Graham Bell, Dylan McDermott, Penelope Ann Miller, Kristen Stewart, Dustin Milligan, John Corbett, William B. Davis, Brent Briscoe
Produzione: Scarecrow Productions Inc., Bluestar Entertainment, Ghost House Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 29 Giugno 2007 (cinema)







Trama: una famiglia di 4 persone (padre, madre e due figli, un bambino e una ragazza) si trasferisce nella profonda campagna americana per cercare con un copioso raccolto di girasoli di risollevare le loro finanze. Arrivati nella lugubre casa consunta e in stato avanzato di decadimento, i componenti della famiglia dovranno fronteggiare degli incontri tutt'altro che piacevoli derivanti da un sanguinoso passato...

Commento: l'estate si sa, di solito porta copiosi i film horror, anche, e soprattutto, quelli inutili e che servono solo per riempire l'asfittica programmazione del periodo (e che con l'arrivo di Harry Potter a luglio e Transformers a fine giugno la distribuzione cerca di allungare), nonostante di base non abbiano nessun valore o significato particolare. Stavolta abbiamo un nuovo lavoro creativo (per modo di dire) eseguito da registi orientali (Oxide e Danny Pang, responsabili della trilogia di The Eye) che dopo l'esempio del The Grudge con la Sarah Geller (la Buffy televisiva) usano capitali americani per fare un lavoro di gusto orientale. E che capitali, visto che in produzione abbiamo nientemeno che Sam Raimi e Robert Tapert, che nei tempi eroici sotto l'etichetta della Reinassance Pictures produssero (insieme a Campbell) quel gioiellino che era “La casa”. Ma potremmo tranquillamente dire che nel caso di questo “The Messenger” mai soldi (artisticamente parlando, al botteghino chissà ma non ci sono molte probabilità di successo economico) furono spesi peggio.
Questa storiella consunta con antefatto, con presente la casa dei fantasmi tipica dell'iconografia sia visiva che letteraria, è davvero povera sotto ogni punto di vista, (compresi gli effetti, la solita sequela di animazioni a scatti dei soliti fantasmi dei Pang grigi di colore) con un dipanarsi macabro ridicolo e una suspance indegna nelle scelte e nelle situazioni. Il colpo di scena è telefonato neppure con uno squillo (che almeno sarebbe foriero di un piccolo sobbalzo) ma con un sms allo spettatore, pronto a capire la situazione già prima che si svolga con largo anticipo, i protagonisti sono del tutto anonimi e gli abitatori della ghost house proprio quelli che ci sono nelle nostre aspettative.
E' un cinema povero, non di soldi, ma elementare, con una cura di alcuni dettagli (la fotografia ma nulla di che) che non ha poi alla fine da sola potere di rendere qualcosa valida se non supportata da tutti gli altri settori. La recitazione poi è qualcosa di veramente squallido, dove attori in cerca di personaggio si muovono nella scena senza capire bene il perchè, comandati da mani insicure vogliose solo di arrivare alla fine per chiudere il conto e presentarlo. Quando si fa un film di presenze si dovrebbe comunicare la paura, il disagio o il terrore di ciò che arriva inconsapevoli di quanto accadrà, qua invece addirittura si arriva al punto che è lo spettatore ad avvertire il personaggio che una minaccia incombe, invertendo i ruoli per manifesta incapacità di chi dirige, dove la noia regna mortale in quanto i momenti non ghost sono davvero pacchiani (l'incontro con il ragazzo, i discorsi fra familiari), non arricchenti ma allunganti.
Nel cast è presente Penelope Ann Miller ( apparsa in pellicole ben più valide come Carlito's Way) e John Corbett
(visto nel serial tv Sex and the City, era Ethan, uno dei fidanzati di Carrie-Sarah Jessica Parker).
In definitiva un film insulso, che potrebbe avere qualche attrattiva solo a chi entra per la prima volta in sala a vedere un film di fantasmi, libero, ma sarebbe meglio dire privo, di ogni ricordo cinematografico/paragone di genere (l'unica scena decente è quella della visione dall'alto del bambino che segue il trattorino), tutti gli altri possono evitare di spendere soldi e periodo di vita (fortunatamente questo è poco, dura solo il tempo sindacale) e dedicarsi ad altro.
Evitare con cura.