Nuria Monfort fece una risata nervosa.Quella donna trasmetteva un profondo senso di solitudine.
"Lei assomiglia a Juliàn" disse improvvisamente."Nello sguardo,nei gesti.Anche lui si comportava come fa lei adesso.Tu osservava in silenzio,senza far trasparire nulla di ciò che pensava,e tu ti lasciavi andare e gli raccontavi come una stupida cose che avresti fatto meglio a tacere..."[...]
"Le ha raccontato qualcosa della sua vita a Parigi?"
"No.Juliàn non amava parlare di sé o dei suoi libri. Non mi sembrò felice a Parigi; del resto,mi diede l'impressione di essere una di quelle persone che non possono essere felici da nessuna parte.In realtà,non l'ho conosciuto bene,lui non te lo permetteva.Era molto riservato e,a volte,sembrava che non provasse più alcun interesse per il mondo o per la gente.Secondo il signor Cabestany era molto timido e un pò lunatico,ma io credo che Juliàn vivesse nel passato,prigioniero dei suoi ricordi.Juliàn viveva per se stesso e per i suoi libri,nelle storie dei suoi romanzi,come un recluso di lusso."[...]
"Juliàn provava rancore nei confronti del padre?"
"Il tempo attenua i contrasti.Non mi sembra che Juliàn lo odiasse.Forse sarebbe stato meglio. La mia impressione è che,a forza di assistere a quelle scenate,avesse perso ogni rispetto per lui.Juliàn ne parlava con distacco,come di un passato morto e sepolto,ma questi ricordi non si cancellano.
Le parole che hanno avvelenato il cuore di un figlio,pronunciate per meschinità o per ignoranza,si sedimentano nella memoria e lasciano un marchio indelebile."


L'ombra del vento - Carlos Ruiz Zafòn