In Italia si muore di scuola.

In Italia si muore di lavoro.

In Italia si muore nelle strade di Genova sotto i limoni appesi agli alberi, portati da camion di ipocrisia.

In Italia si e' morti di bombe alle stazioni, di aerei esplosi chissa' come, di funivie tranciate di netto da aeroplani. Di dighe che saltano, di amianto nell' aria.

In Italia si muore volando dai commissariati.

Si muore nelle carceri, in Italia, tra il silenzio di tutti.

Per arrivare in Italia si muore su barconi della speranza; e se non si morisse qualcuno li silurerebbe.

Si muore sprangati per dei biscotti e per la disperata paura del nero dell' anima.

In Italia, si muore nelle baraccopoli per le esalazioni di monossido di carbonio.

In Italia, come in una terribile metafora, si muore di tumore mangiando la spazzatura propria ed altrui: I prodotti della terra-sversatoio della Camorra, inghiottendo l'acqua-liquame, ricettacolo di ogni aberrazione di una societa' che si e' voluta "moderna" ma e' atavicamente antica, oltraggiosamente ferina e che, perversamente, si e' voluta con cosi' tante regole da essere senza regole.

In Italia, per assurdo contrappasso, quando dovresti e vorresti solo morire, ti tengono attaccato alla vita con la violenza dell' intolleranza religiosa; col plauso simoniaco del baratto delle... meretrici politiche romane.
In Italia, si muore prima di nascere, perche' si nega alle coppie che lo vorrebbero (ma non se lo possono permettere altrove) di dare nuova vita.
In Italia si distruggono embrioni pur di non dare ai malati la speranza di sopravvivere.

In Italia muore l' ambiente, violentato dal cemento, dai rifiuti e dagli incendi, dall' energia inquinante pagata a caro prezzo e sprecata.

In Italia si muore di scuola.

In Italia, muoiono ammazzate ogni giorno le speranze di migliaia di giovani.

Per cause naturali, almeno loro, muoiono crollando esauste una ad una le colonne ormai antiche della promessa violata di un' Italia diversa, figlia della Resistenza e di un esperimento di democrazia e partecipazione fallito.

In Italia, ovviamente, si prospera solo sguazzando nella politica. Prosperano gli inossidabili alla Villari, prosperano le caste indegne, i tumori di criminalita' organizzata ormai tutt'uno con la politica, l' economia, la societa'. Prosperano I premier settantenni, leaders di partito ottantenni, senatori e burattinai dietro le quinte di novant' anni ed oltre. Prosperano i Gelli e gli Andreotti. Prosperano quelli che si affannano ogn' anno a richiamare le schiere di coloro che mai furon vivi dietro stendardi e simboli sempre piu' nuovi e sempre piu' vacui; forgiando nuove alleanze di inetti al solo scopo di mai levarsi dai CONIGLIETTI, rinnovando l' unica promessa di fare di tutto pur di non fare un diamine di sostanziale per il Paese: perche' non vogliono, non sanno, non possono, ormai poco conta.
Prosperano i boiardi, prosperano le sanguisughe degli "appalti" a tutti i livelli che tale sinfonia bestiale nutre. Chi dovrebbe controllare e chi dovrebbe vigilare... e ruba; chi dovrebbe giudicare e chi dovrebbe denunciare... e invece si vende.

In Italia, il Sistema sta cercando di sopravvivere divorando i propri figli. L' Italia e' la terra di Crono. Non credo vi sara' mai vera giustizia in questo paese; eppure prego-da non credente-che almeno un degno contrappasso li colpisca. Che uno dei figli di Crono, infine, li avveleni del loro stesso veleno e faccia loro vomitare tutto, li eviri col loro stesso falcetto e li scagli tra gli Ecatonchiri.

E pazienza che, con tutta probabilita', il tutto non servira' che a rinnovare le facce della tirannia. Quando e' troppo e' troppo: In Italia si muore di scuola.