Non so se esista gi
Non so se esista gi
Beh...credo che Cent'anni di solitudine sia un libro divino. Non mi era mai capitato di immergermi totalmente in un libro, tanto che quando lo terminai mi chiesi cosa potessi fare per riempire il vuoto che la sua fine mi lasciò.
Io amo moltissimo Garcia Marquez, è sicuramente uno dei miei autori preferiti. Mi appassionano le atmosfere dei suoi romanzi, i personaggi e i tempi lenti e ciclici delle sue storie. Di suo ho letto cent'anni di solitudine, l'amore ai tempi del colera, memoria delle mie puttane tristi e la triste e tragica storia della candida erendira e della sua nonna snaturata...
Forse quello che ho amato di più è stato l'amore ai tempi del colera, ma è difficile da dire.
[QUOTE=giunchip;1053429]Io amo moltissimo Garcia Marquez,
Adoro la sua ironia, quasi tragica, pervasa di amarezza.
E' stato difficile per me leggere 'Cent'anni di solitudine'. Vi ho ritrovato troppe cose del mio mondo, da cui ho tentato di scappare. Un romanzo vivo ambientato in un paese morto. Non è da tutti.
Conservo ancora l'albero genealogico che ho fatto leggendolo.
Ho letto anche altro di Marquez, non quanto avrei voluto, non leggo mai quanto vorrei, ma 'Cent'anni di solitudine' è stato mio come pochi altri romanzi.
[I]Aveva questo modo di proteggere i suoi sentimenti sotto strati di cinismo e ironia: a volte ci riusciva cos
Non ho ancora avuto modo di leggere Cent'anni di solitudine, in controtendenza ho iniziato a leggere Marquez con L'amore ai tempi del colera e l'ho trovato immensamente bello, tanto che mi ha quasi spossato come lettura, mi concederò ancora un po'di tempo prima di attaccare Cent'anni...
Ho iniziato a leggere non so quante volte "Cent'anni di solitudine" e non sono mai riuscito a finirlo.
Non riesco a capire perchè.
Eppure non è nemmeno lungo...
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- P. Conte -
Angst essen Seele auf
[QUOTE=Silenzio;1045655]Non so se esista gi
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terra
Ho recentemente letto: cronaca di una morte annunciata.
La mia stima nei confronti di Gabriel Garcia Marquez
Ho letto Cent'anni di solitudine e Cronaca di una morte annunciata, credo una ventina d'anni fa. Poi pi
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)