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Discussione: perdonare

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  1. #36
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non credo, se leggi bene il testo si nota una conversione profonda....

    GESÙ', RICORDATI DI ME

    Ora il cammino di conversione del buon ladrone registra una nuova tappa, di singolare importanza: diventa preghiera. Così infatti si rivolge a Gesù: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" (v. 42).

    Come non rimanere sorpresi di fronte a questa preghiera, segnata da una fiducia e da una confidenza così straordinarie? E' espressa con pochissime parole: ma queste vengono da un cuore ormai profondamente cambiato e rivestono un significato di grande fede.

    "E diceva: 'Gesù…'". Così il testo originale apre il versetto 42. Il verbo, dunque, è all'imperfetto, per sottolineare che il buon ladrone rivolge a Gesù la sua accorata implorazione non una sola volta, ma ripetutamente. Potremmo dire: "Trovandosi tra i tormenti strazianti della crocifissione, non pensa ad altro che a ripetere più volte ciò che più gli urge nel cuore: 'un ricordo'. Lo chiede in nome di un cameratismo nella sofferenza e nella morte; lo chiede in nome di una certezza: Gesù è innocente e la croce è il suo vero trono…!" (U. Terrinoni, op. cit., 222).

    Il malfattore pentito si rivolge a Gesù chiamandolo con il suo proprio nome. Anche questo è particolarmente significativo, perché è questa l'unica volta, in tutto il Nuovo Testamento, in cui troviamo 'Gesù' al vocativo, senza alcun aggettivo o titolo. Altrove, nel Vangelo di Luca, le persone si rivolgono al Maestro, aggiungendo sempre qualche specificazione: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!", gridano a distanza i dieci lebbrosi (17, 13); "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!", implora ad alta voce il cieco di Gerico (18, 38). Nel Vangelo di Marco leggiamo l'appellativo: "Gesù di Nazaret" (1, 24) e negli Atti quello di "Signore Gesù" (7, 59).

    Perché proprio ora viene usato il semplice nome "Gesù", senza alcuna aggiunta? Forse l'evangelista vuole far emergere in tutta la sua forza la dimensione della "salvezza", espressa con il semplice nome, che nella lingua ebraica (Jeshù - Jeshu&#224 vuol dire appunto "Dio salva" o "Dio è salvatore".

    "Ricordati di me". Che significa "ricordo"? Un puro richiamo alla memoria? O qualcosa che tende a tradursi in un fatto, in un evento concreto? E' quest'ultimo il senso che la Bibbia attribuisce al ricordo, come appare dalla preghiera che l'antico orante d'Israele rivolgeva al Signore in punto di morte o che l'intero popolo scioglieva nel tempio dicendo: "Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza" (Salmo 105, 4).

    Che cosa esprime la preghiera del malfattore pentito? Quale il contenuto del "ricordo" che implora da Gesù? La sua è una preghiera che dice una grande speranza, anzi una grande certezza! Il neoconvertito ha capito da quanto è avvenuto in sua presenza sul Calvario che Gesù avrà nell'altra vita un futuro di gloria, e dall'iscrizione del cartello affisso in croce che sarà investito di una regalità. Ora egli riconosce che Gesù è re e insieme intuisce la natura di questo regno, un regno di misericordia, tanto che lui può affidarsi a Gesù, a quell'uomo che sta morendo lì "con lui" sulla croce. E rimane in attesa della sua venuta alla fine dei tempi, quando Gesù si manifesterà a tutti come il Re Salvatore.

    Rimane in attesa, senza alcuna ombra di dubbio: "Ricordati di me quando sarai nel tuo Regno". E' sicuro di stare accanto al Re. Non siamo così di fronte ad una "confessione di fede" in Cristo Re? "In un momento di smarrimento generale non c'è che un 'brigante' a tener alta la fede in Cristo. I nemici trionfano, i discepoli e gli apostoli sono scomparsi; solo questo anonimo condannato confessa la messianità di Gesù, nonostante che lo veda pendere dalla croce vinto e umiliato. Un così alto esempio di fede non è dato vedere che raramente o mai nei Vangeli. Tutti coloro che hanno dichiarato pubblicamente la messianità di Gesù l'hanno fatto sempre in occasione di qualche miracolo, mai in circostanze così infauste. Riconoscere il Messia, che sta per prendere possesso del regno, attraverso la morte in croce, è fede cieca di cui i Vangeli non ricordano altro esempio" (O. Da Spinetoli, Luca, Assisi 1982, 714).

    http://www.atma-o-jibon.org/italiano...ati_di_me6.htm
    Ultima modifica di conogelato; 20-01-2010 alle 16:35
    amate i vostri nemici

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