L'essere costituzionale o incostituzionale non puIl fatto che abbiano trovato un modo per renderlo formalmente inattaccabile non vuol dire che sia ingiusto, o che sia -addirittura- incostituzionale.
L'essere costituzionale o incostituzionale non puIl fatto che abbiano trovato un modo per renderlo formalmente inattaccabile non vuol dire che sia ingiusto, o che sia -addirittura- incostituzionale.
Fra tutti gli aspetti della Cultura, a mio avviso, la Religione è quello più foriero di figuracce o di falsi clamorosi, in quanto è un sapere dogmatico, rivelato e indiscutibile; tutte doti "avverse" alla sapienza la quale è indagine e consapevolezza, per me.
Per tanto esistono forme più nobili, come la Filosofia, che ritengo più necessaria a non essere "profondamente ignoranti".
Credo che Parmenide, Epicuro, Voltaire, Kant, Nietsche, Popper e tanti altri, possano dare un contributo al Sapere più invidiabile di quello di Paolo di Tarso.
Se invece mi dici che è forma di cultura conoscere i vari aspetti delle varie religioni in relazione ai popoli, alle loro identità e via dicendo, allora sì: farebber bene far fare questo ai ragazzi, anziché del subdolo catechismo.
Se ancora, invece, dici che la religione cattolica fa parte del nostro patrimonio nazionale e, essendo radicata nel territorio, è bene conoscerla (attenzione, conoscerla, non esserne soggiogati), allora ti potrei pure dar ragione, ma poi dovrei ricordarti che la nostra cultura è anche la pittura del Rinascimento, la lingua latina dei nostri antenati, lo scacciapensieri, la pizza, il mandolino, la mamma, l'Orzobimbo, i mondiali dell'82, eccetera.
Dunque, per essere dei buoni italiani colti, dovremmo conoscere tutte queste materie o, comunque, alcune a scelta, quindi non necessariamente il cattolicesimo.
Ci sarebbe in questa ottica un altro punto di vista, ovvero conosci la religione perch
[QUOTE=Il gatto;1179691]Ci sarebbe in questa ottica un altro punto di vista, ovvero conosci la religione perch
In parte, la vedo come la differenza che passa fra il sapere come
[QUOTE=rubyn;1179678]Ma che dici AHHAHAHAHAHAHAHAHA ma perch
[I][FONT="Book Antiqua"][SIZE="3"]Ges
Non per essere antipatico, ma usi uno sproposito di caratteri e di traffico per sfondare porte aperte.
Nella comunità di giurisperiti il dibattito sul concordato esiste.
Cito, dopo una ricerca rapida rapida...
Che la Costituzione italiana non sia un capolavoro armonioso è un dato di fatto: l'articolo 7 smentisce il 3, ma subito dopo l'8 smentisce il 7. Altrettanto indubitabilmente, come ribadisce lo stesso Ainis, nel concordato vi sono anche «aspetti incostituzionali»: non può essere diversamente, visto che conferisce a una specifica confessione religiosa un ruolo privilegiato. Il testo si interroga dunque su una questione che arrovella anche l'UAAR, che sulla materia ha organizzato due mesi fa un convegno giuridico: come affermare concretamente il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato. Principio che, nonostante le 'sane' considerazioni di Benedetto XVI, non può mai prevedere un trattamento di favore per una comunità di fede.
Il tema è controverso, anche e soprattutto in ambito accademico. Ainis giustifica la sua tesi che l'articolo 7 sia una «noma eccezionale» partendo da cinque antitesi e formulando cinque argomentazioni, la più persuasiva delle quali mi sembra quella secondo cui l'articolo 7 non è necessario: se cadesse l'articolo 7, infatti, la Chiesa cattolica sarebbe comunque protetta dall'articolo 8. Proseguendo lungo questa impostazione, l'autore giunge alla conclusione che, in realtà, l'articolo 7 (una norma «provvisoria», a differenza dell'articolo 8) è già caduto: gli accordi del 1984 non costituirebbero soltanto modifiche ai Patti del 1929, ma un vero e proprio nuovo concordato, perché «il richiamo testuale ai Patti Lateranensi del 1929 non può coprire nuovi Patti su nuove materie».
[URL="http://n3m0.splinder.com/"][size=1][color=red]Il problema degli uomini non
Di tutti i forbiti ragionamenti dei colleghi forumisti, ne stai facendo una poltiglia “papale” senza senso, fingendo di non comprendere che la religione cattolica, non sia un insegnamento che sta fuori della nostra costituzione, per i motivi che sono stati ampiamente specificati.
Mentre, a mio modo di vedere, deve considerarsi un tumore fatto nascere, per vari motivi, in uno stato laico, dalla stessa "organizzazione a delinquere" che ha combattuto strenuamente affinché questo stato non nascesse.
Ancora oggi, i suoi militanti, con l'aiuto di chierici frustati che non hanno il senso della Nazione, aiutano a perpetrare questa e altre violenze, all'infinito.
Com’è stato ampiamente e chiaramente affermato in questa sede, e in tutte le altre immaginabili, in una scuola di un paese laico non vi può essere lo studio dello spirituale riguardante una sola religione ma, quello inerente alla storia di “tutte le religioni” che, quello studio spirituale eseguono. Che non è la stessa cosa.
Per terminare, faccio notare che, con l'ironia da mercatino rionale, continui a non affrontare il vero problema, portando degli esempi che non stanno né in cielo e né in terra, giacché paragoni l'ora di religione cattolica a qualsiasi altra materia, quando sai benissimo che, "per libera scelta", quegli studi si dovrebbero effettuare in un seminario cristiano cattolico, possibilmente recintato da alte mura e guardato a vista. Così saremo sicuri che la laicità dello stato sarebbe salvaguardata.
[FONT="Lucida Console"][COLOR="Blue"]La fantasia
"l'organizzazione a delinquere" : e io che resto convinto fossero i Savoia con Cavour; che hanno rubato tutto il possibile.
e nell'ora di religione non si studiano le cose che si studiano in seminario.
e anche tu non affronti il tema del post (che non
C'è forse qualcosa su cui qualcuno non dibatte o vuol dibattere solo che da tanti dibattimenti poi ben poco esce e non perchè non si abbiano idee, quelle pure farebbero camminare i treni, se fossero gasolio.Nella comunità di giurisperiti il dibattito sul concordato esiste.
E' sempre quindi questione di avere la forza per fare e disfare quel che si vuole, a volere ci vuol sempre poco, a rendere ferro quel volere e cosa diversa e allora si dibatte, altrimenti si dibatteva di meno stando a fare il ferro.
Che vuoi dibattere, vuoi, puoi, lo fai, passi al successivo, oppure stai inchiodato e dibatti.
[QUOTE=Bruco;1179760]Di tutti i forbiti ragionamenti dei colleghi forumisti, ne stai facendo una poltiglia
Moderatore Arte e letteratura
terra
[QUOTE=Mirabaud;1179744]Pura utopia, come ben sai.
amate i vostri nemici