Provo ad immaginare cosa può pensare chi non crede.
Torniamo al bell'esempio dell'arazzo.
Sia chi crede che chi non crede pensa che la realtà vada interpretata ( l'arazzo alla rovescia); chi crede riflettendo e ragionando vede nel tessitore vede la mano di Dio però, come le parabole di Gesù, solo chi sa vedere bene riesce a scoprirne il dritto e rimane meravigliato della gran bellezza del disegno che ai più rimane nascosta.
Anche chi non crede, pur vedendo l'arazzo alla rovescia, tuttavia non si rassegna a vederlo così e sempre riflettendo e ragionando, indaga sulle leggi naturali e le ordina dandogli un senso, anche solo materiale, riuscendo però anch'egli a scoprirne pian piano il dritto.
Secondo me non c'è differenza, ambedue vogliono scoprire cosa c'è dietro.
E' chi non vuol vedere bene che non riuscirà a trovarne il senso.