io faccio l'amore o mi masturbo, non faccio queste cose usando il corpo come mezzo perchè io sono me stessa e quel corpo.
un tutt'uno.
Certamente è bello sentire questo senso di integrazione, ma non credo di essere sola in questo.
ti riquoto quello che ho scritto a Erin.
Non mi riferisco alla pratica o alla fantasia, ma al rapporto tra le dueintendo dire che se una pratica sessuale viene isolata a livello di immaginario dal sesso considerato usuale, tanto da essere contrassegnata con una sigla, significa che non viene vissuta in modo spontaneo. L'esercizio dell'aggressivita, le dinamiche di dominazione e sottomissione sono "naturali" e però la mediatezza nel viverle data da una condanna culturale introiettata a farle vivere in modo mediato, non spontaneo....
(...)
L'ironia sull'uso di nomi e sigle in lingua mi viene da farla sempre.
Anche per il bocacicci da te citato. La sessualità è un tutt'uno e invece la sento fare a pezzi come una mucca in macelleria. Queste pratiche fanno parte della sessualità che è una sfera e non vanno siglate a parte.
ed esplicito e sottolineo che non c'è alcuna implicazione morale, moralistica, o moraleggiante.
è una "materia"?
P.S.
Credo che l'accezione in cui Axeugene ha usato la parola "feticcio" non sia quella...
( Scusa l'intromissione)