[QUOTE=TheStalker;1204572]Mi piace il tuo post, ma vorrei precisare due cose
[QUOTE]1) Hai ragione a dire che sono solo un certo numeri ridotto di preti pedofili, e mi sta bene. Ma perch
[QUOTE=TheStalker;1204572]Mi piace il tuo post, ma vorrei precisare due cose
[QUOTE]1) Hai ragione a dire che sono solo un certo numeri ridotto di preti pedofili, e mi sta bene. Ma perch
ecco la risposta del portavoce vaticano....
http://temporeale.libero.it/libero/n...108532737.html
[FONT="Comic Sans MS"]nulla
Ci sarebbe anche il fatto per cui quando servono sapere i fatti degli altri, questi sanno, per rif e per raf, sempre tutto di tutti è su ciò poi, come i carabinieri che silenti ascoltano e vedono, basano la loro forza.
Quando si tratta si sapere i fatti propri non sono invece mai informati
Nin so, nin c'ero, nin vedevo, nin sentivo nin
Emblematico il caso boffo, sono innocente disse, resto al mio posto.
Il papa chiede una informativa personale su di lui e il giorno dopo l'innocente si dimette, per il bene superiore, ovviamente, la forma va sempre salvaguardata.
Questaltro si tiene un cadavere in soffitta, una soffita a quanto pare notoriamente malfrequetata abitudinariamente poi se ne ece con il nin so e solo a lui non viene applicato il concetto del non potevi non sapere del morto e del resto nella tua dimora.
Come se un pinco potesse dire lo stesso per un morto in soffitta, giusto scajola ci ha provato, ma anche per lui è andata di traverso.
Caso Claps, la famiglia di Elisa:
«Dentro la chiesa una squallida alcova»
Una duro atto di accusa ai sacerdoti dopo il ritrovamento
del dna di due uomini su un materasso vicino al cadavere
POTENZA (7 luglio) - Il sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza - dove il 17 marzo scorso fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps, scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993 - «era diventato poco più di una squallida alcova, mentre Elisa giaceva buttata come uno straccio nell'angolo più oscuro, abbandonata da tutti meno da chi le voleva bene e disperatamente la cercava».
È uno dei passaggi più duri di una nota diffusa oggi da Gildo Claps, fratello di Elisa, a nome della famiglia della ragazza. Claps ha commentato così la notizia, emersa ieri a Roma, del ritrovamento del dna di due uomini su un materasso che era vicino al cadavere e di un altro su uno strofinaccio sequestrato nei locali del centro Newman.
Nella nota, Claps ha attaccato con forza il presidente del centro Newman, Rocco Galasso, l'arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, e don Vagno, il sacerdote brasiliano che avrebbe scoperto il cadavere ben prima del 17 marzo. Gildo Claps ha parlato di «costante e ipocrita difesa della propria immagine, da quella della Chiesa a quella del centro Newman», mentre emerge che «in quella chiesa evidentemente tutto poteva accadere senza che nessuno ne facesse parola. Dal barbaro omicidio agli atti sessuali consumati a pochi metri dai poveri resti di Elisa». La lettera definisce «raccapricciante per nostra madre scoprire che quel sottotetto era diventato poco più di una squallida alcova». Riferendosi a monsignor Superbo, Gildo Claps ha definito una «farsa» il ritrovamento del cadavere il 17 marzo e ha chiesto al presule di «invitare don Vagno e quanti altri sono a conoscenza della verità a compiere un atto di carità cristiana e a squarciare questo sordido velo che ancora ricopre le circostanze della scoperta del corpo».
Infine, Claps ha detto chiaramente che «don Vagno ha mentito sul particolare degli occhiali: la perizia lo dimostra inequivocabilmente». Il sacerdote disse di aver preso in mano gli occhiali e di averli riposti vicino ai resti del cadavere ma gli esami hanno dimostrato che le lenti non vennero mai toccate. Inoltre, Claps ha definito «offensivo per noi e per la memoria di Elisa l'equivoco fra cranio e ucraino che è stato causa, a dire del vescovo, dell'incomprensione rispetto ai tempi del ritrovamento. E ancora noi genitori - ha concluso Claps - abbiamo bisogno di essere rassicurati su quello che accade nelle parrocchie per non ritrovarci un giorno a scoprire quello che stiamo apprendendo dopo il ritrovamento del corpo di Elisa».
http://www.ilgazzettino.it/articolo....729&ordine=asc
Amen
CONIGLIO MANNARO
"Ci sono amori che durano il tempo di uno sguardo e rivoluzioni che vivono lo spazio di un mattino, sono forse per questo meno importanti di certi compromessi scellerati che incatenano tutta una vita?"
Gianni-Emilio Simonetti
La calma