Però si poteva comunque interpretare un ingresso di tale ipotesi nella rosa delle possibilità di cosa alla fine si vada cercando, si voglia, sia possibile avvenga.
Al che anche l'intepretazione propria di ciò che arriva esplicitamente o implicitamente diventa un aspetto dell'umano essere.
Quell'altre specie poco intepretano solo questo è commestibile e io ciò fame, questo non è commestibile e io ciò fame, ne cerco un altro.
Considera che qua stiamo tutto sommato per dirci e non per risolvere, quindi lo scopo contingente mica è così secondario e alimentare la discussione diventa uno dei bisogni che giocano, almeno fino ad esaurimento dell'interesse per sopravvenuta noia o nuovi e più interessanti, in quel momento, polemiche di scontro, altro elemento che contribuisce perchè senza la conflittualità strisciante che ci caratterizza e motiva, ma che avremmo da dirci di così interessante?
E leggendo leggendo quella che a mio avviso sembra emergere come motivazione portante di quasi tutte le discussioni non è la tematica trattata ma l'affermazione dell'io tramite la ragion propria imposta in quei duelli dialettici che simulano ben altri duelli, similmente al farsi una partita a scacchi, ma invece delle pedine usiamo tematiche discorsive e argomentazioni, salvo lo scopo motivante essere lo scacco al re finale che placa la brama di affermazione.