Quali sono i criteri medici e religiosi in tema di guarigioni miracolose?
CRITERI DELLA CHIESA
Da: De Servorum Beatificatione et Beatorum Canonizatione (liber IV, Cap. VIII, n° 2), con Commentari fino alla fine del Cap. - Autore: Cardinale Prospero Lambertini, futuro Papa Benedetto XIV, 1734.
1.“ Primum est, ut morbus sit gravis, et vel impossibilis, vel curatu difficilis ” - Bisogna, in primo luogo, che la malattia sia grave, incurabile, o difficoltosa a trattarsi.
2.“ Secundum, ut morbus, qui depellitur, non sit in ultima parte status, ita ut non multo post declinare debeat ” - In secondo luogo bisogna che la malattia vinta non sia all’ultimo stadio o al punto da poter guarire spontaneamente.
3.“ Tertium, ut nulla fuerint adhibita medicamenta, vel, si fuerint adhibita, certum sit, ea non profuisse ” -
In terzo luogo occorre che nessun farmaco sia stato impiegato, o, se impiegato, che ne sia stata accertata la mancanza di effetti.
4.“ Quartum, ut sanatio sit subita, et momentanea ” - In quarto luogo bisogna che la guarigione avvenga all’improvviso ed istantaneamente.
5.“ Quintum, ut sanatio sit perfecta, non manca, aut concisa ” - In quinto luogo è necessario che la guarigione sia perfetta, e non difettosa o parziale.
6.“ Sextum, ut nulla notatu digna evacuatio, seu crisis praecedat temporibus debitis, et cum causa; si enim ita accidat, tunc vero prodigiosa sanatio dicenda non erit, sed vel ex toto, vel ex parte naturalis ” In sesto luogo bisogna che ogni escrezione o crisi degne di nota siano avvenute a tempo debito, ragionevolmente in dipendenza di una causa accertata, precedentemente alla guarigione; in tale eventualità la guarigione non sarebbe da considerare prodigiosa, ma piuttosto, totalmente o parzialmente naturale.
7.“ Ultimum, ut sublatus morbus non redeat ” - Per ultimo bisogna che la malattia debellata non si riproduca. Prima di tutto è fondamentale che si tratti di una malattia seria, grave nella sua prognosi, incurabile o con un trattamento aleatorio così aveva scritto l’autore.

CRITERI DELLA SCIENZA

la relazione medica potrà concludersi a favore di una guarigione “certa e medicalmente inspiegabile”, solo quando:
1) siano stabilite preventivamente ed in modo perfetto la diagnostica e la veridicità della malattia;
2) la prognosi sia stabilita a termine o fatale a breve scadenza;
3) la guarigione sia improvvisa, senza convalescenza, del tutto completa e definitiva;
4) il trattamento prescritto non possa essere giudicato alla base della guarigione o comunque propiziatorio della guarigione stessa.

Questi criteri sono ancora in uso ai nostri giorni, tanto sono logici, precisi e pertinenti. Essi stabiliscono, senza dubbio, in modo veritiero, il profilo tipo della guarigione inaspettata e hanno reso, di fatto, impossibile ogni obiezione di una qualsiasi mancanza di rigore scientifico da parte dei medici del Bureau e del CMIL.
Il rigore dei Medici di Lourdes, la cui meticolosità nel corso degli anni è stata, volta a volta, indirizzata sui caratteri di subitaneità delle guarigioni, sulla relativa efficacia delle cure praticate, sulle prove oggettive della malattia riscontrata, o sulla durata più o meno lunga (a seconda della malattia) del periodo di osservazione, è sempre stato ineccepibile ed apprezzato da tutte le Commissioni Canoniche Diocesane chiamate a pronunciarsi.
E’ stato il rispetto di questi criteri ad avvalorare la serietà e l’obiettività dell’ex Bureau des Constatations e, attualmente, continua a guidare il Comité Médical International de Lourdes, le cui conclusioni rappresentano, da sempre, un indispensabile riscontro peritale che dà inizio e motivazione a tutti gli ulteriori giudizi canonici necessari per riconoscere i veri Miracoli tra le migliaia di guarigioni attribuite alla intercessione della Nostra Signora di Lourdes.
C’è un avvenire scientifico per le guarigioni prodigiose di Lourdes? Questo interrogativo posto da un medico, che è stato nominato da poco membro del Comitato Medico Internazionale, potrebbe sembrare un po’ provocatorio, eppure è una domanda che gli viene spesso rivolta da amici, colleghi, uomini di cultura, giornalisti … A questa domanda, si possono dare diverse risposte. Una di queste consiste nell’osservare che la conoscenza scientifica è ancora lontana dall’averci rivelato tutti i suoi segreti. La chimica molecolare, la genetica, i neuro trasmettitori, per non citarne che alcuni, sono in pieno sviluppo e ci rivelano, ogni giorno, nuovi misteri, nuove ed inedite prospettive fino a pochi anni fa impensabili.
Tuttavia, ancora oggi, noi non abbiamo trovato delle spiegazioni scientificamente valide, anche per le primissime guarigioni miracolose!
Inoltre, le guarigioni di Lourdes sono un campo di studi eccezionale, nei differenti piani di analisi di questi fatti fuori dal comune. Esistono ancora molte malattie fisiche per le quali non si conoscono terapie efficaci, che si tratti di alcune affezioni neurologiche, come la sclerosi multipla, o che si tratti di tutte le sequele neuro-motorie post-traumatiche, così frequenti ai giorni nostri; che si tratti anche di affezioni meglio curate di un tempo, come alcune malattie infettive particolari o patologie oncologiche: in tutti i casi si arriva ad un punto in cui la medicina “abbassa le braccia” e si decide a riconoscere di essere ormai impotente... e non è mai facile, per un medico, ammetterlo!
Il Bureau Médical di Lourdes ha registrato l’anno scorso il passaggio di 3794 operatori sanitari, di cui 2162 medici (518 sono i nuovi, iscritti per la prima volta all’AMIL- Associazione Medica Internazionale di Lourdes) e, tra questi, più di un terzo sono italiani. Ed i medici sono molto importanti per le guarigioni di Lourdes, perché essi devono conciliare le esigenze della ragione con quelle del cuore, in quanto il loro ruolo e funzione è di non eccedere in un eccessivo positivismo, così come anche di fare tutto il possibile per escludere ogni possibile spiegazione scientifica.
E’ la stessa fede ad esigere che la scienza si esprima sulla veridicità e verificabilità di questi segni, anche se spetta poi sempre alla Chiesa darne il significato, miracoloso o no.
Il dr. Boissarie amava ripetere: “La storia di Lourdes è stata scritta dai medici!”. E questa parola profetica pervade ancora oggi ogni medico, ogni ammalato, ogni pellegrino presente a Lourdes; sono la serietà della medicina, la lealtà ed il rigore da essa dimostrati, a costituire il fondamento essenziale per la credibilità del Santuario stesso. Come affermava Padre Francois Varillon, un gesuita francese scomparso alla fine degli anni ’70: “non spetta alla religione stabilire che l’acqua gela a zero gradi, né che la somma degli angoli di un triangolo è uguale a centottanta gradi, ma non spetta nemmeno alla scienza affermare se Dio interviene nelle nostre vite”. http://www.leadershipmedica.com/scientifico/sciedic02/scientificaita/10balzaretti/10balzaita.htm