Il vescovo della diocesi di Saltillo, Coahuila, Raúl Vera López, ha fatto un appello per “
divellere i pregiudizi” e per “
toglierci tutti quei viluppi” in rapporto agli omosessuali.
In particolare, si è riferito a chi considerano che coloro che hanno un orientamento differente a quello eterosessuale sono “
incapaci” di realizzare apporti alla società, per esempio come padri e madri di famiglia, senza necessità di far finta di essere quello che non sono.
In un'intervista con CCM Radio – stazione del Centro Cattólico Multimediale (CCM) che trasmette da internet -, il gerarca ha commentato al sacerdote Paulino Omar Sotelo, direttore del CCM Radio, che molti anni fa conobbe una coppia di omosessuali che adottarono bambini.
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Mi incontrai con una coppia di persone dello stesso sesso che vivevano insieme e che arrivarono ad adottare di forma indipendente, senza bisogno di avere status giuridico di coppia legata dalla legge. Così, adottarono venti figli -ragazzi e ragazze-, ai quali diedero una laurea e formazione.
Fecero molto bene a persone che non avevano nessuna possibilità all'essere orfane. Quando vedi quei casi, dici: '
io credo che dobbiamo toglierci di già tutti quei viluppi che ci facciamo verso le persone omosessuali'”, ha affermato.
Vera López ha asserito che è sensato che i gay assumano di fronte a sé stessi e alla società la loro forma di essere invece di far finta di avere un'eterosessualità con cui non vivono.
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Ho conosciuto casi di uomini che per dissimulare (il suo orientamento) si sposano con una donna e le fanno la vita di quadretti; non c'è diritto a farle la vita impossibile ad un'altra persona soltanto per sembrare in uno stato che non ci sta”, ha detto.
Inoltre, il vescovo ha messo in evidenza che tutti i laici hanno il diritto di avere vita di coppia, con indipendenza del suo orientamento sessuale.
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Alcuni non vogliono sposarsi '¿perché devo vivere isolato?' Sinceramente, non mi oppongo. Sono essere umani cui si deve rispettare.
Peraltro, tutti – eterosessuali ed omosessuali – devono essere molto maturi nel maneggio della loro sessualità.”
Vera López si è lagnato che i gay – che “
sono i nostri fratelli e sorelle” - siano seggregati, persino nella famiglia, ed ha esortato a eseguire l'esempio di Gesù, che si avvicinò a chi erano “
emarginati e additati senza ragione”.
In questo modo, il vescovo ha citato i casi di Maria Maddalena, la donna samaritana e i lebbrosi, ed ha richiamato i “
puritani e puritane” che “
si scandalizzano” affinché “
non agiscano da farisei”, perché in quel cammino, disse, “
faremo la fine di Hitler”.
Il mondo è cambiato
Vera López ha evidenziato che nella diocesi a sua cura si realizza lavoro pastorale con la comunità lesbico-gay, con una messa mensile e conferenze, e si è lagnato che circa il 90 per cento di loro siano stati “
menomati” dalle loro famiglie e dalla società. La Chiesa “
non può ignorare questo fatto e non aderire la condanna", ha sottolineato.
Ha fatto un appello per cambiare gli atteggiamenti discriminatori verso questo settore ed a capire che la famiglia, come la si concepisce nel Vangelo, è cambiata. Ha segnalato come esempio quelle con delle donne a capo.
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Più della terza parte delle case hanno solo la mamma, sia per abbandono che per vedovanza o migrazione delle loro coppie, e adesso, dovuto alla moria di più di 28 mila persone in questo sessennio (per combattere il narcotraffico) sono di più gli uomini che lasciano figli e spose", ha espresso Vera López