[QUOTE=Fuchur;1226129]Credo che tra lo sciamanesimo e l'attuale "religione" Wicca ci sia una bella differenza. La wicca
[QUOTE=Fuchur;1226129]Credo che tra lo sciamanesimo e l'attuale "religione" Wicca ci sia una bella differenza. La wicca
"It's a social protocol, Sheldon"
[QUOTE=Alphard;1225831]
Il punto focale della Wicca
[QUOTE=Kena;1233682] ... il problema
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Infatti non si capisce per quale motivo la donna non si comporta sempre secondo l'istinto e non tradisce sempre il marito appena vede un uomo carino o l'uomo non agisce sempre come un puttaniere d'assalto.
Ah queste gabbie che creano nevrosi.
Il concetto di "tradimento"
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
[QUOTE=Kena;1233682]la vera natura umana
[QUOTE=nahui;1233808]Il concetto di "tradimento"
[quote=Kena;1233682]parti da un errore di fondo: Crowley non era un satanista, bens
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Gli oggetti hanno la capacit
[QUOTE=Fuchur;1233945]In sostanza abbiamo una visione delle cose assai simile.
La mia definizione di Crowley come satanista, era una "provocazione" tesa a mettere l'accento sul fatto che la sua pulsione "rinnovatrice" ed inevitabilmente distruttiva
"It's a social protocol, Sheldon"
[QUOTE=Kena;1233946]francamente non trovo che la societ
[QUOTE=Sousuke;1233965]S
"It's a social protocol, Sheldon"
Io rispetto la morale comune, ma riconosco che essa
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Forse sarebbe il caso di approfondire il significato di natura in questo specifico ambito. Potremmo ad esempio partire da due casi particolari, alimentarsi e riprodursi. Nell'alimentazione si pone sotto l'ordine della propria struttura biologica il mondo esterno. Infatti si trasforma quel che è ordine esterno a sè, ad esempio l'ordine cellulare e tissutale di una mela, in propria carne. Nel caso della riproduzione, si opera una sintesi, infatti la prole non è il risultato di una clonazione di se stessi, ma di una sintesi tra il proprio e l'altrui patrimonio genetico...e culturale. Quindi ci sono elementi "recessivi" che decadono ed elementi che si esprimono.
Sono un pochino pensieri sparsi, spunti di riflessione, ma pongono il problema del rapporto tra sè e l'altro da sè nell'ambito della natura. Alcuni con una certa rozzezza hanno tradotto la questione come la sopravvivenza del più forte, ma ad analizzare bene, il concetto di forza nella natura è assai poco scontato.
Anche la natura tende alla trascendenza, ovvero nei suoi meccanismi e nei suoi cicli si "fatica" a trovare un significato che non la trascenda. Non lo troviamo noi esseri pensanti, poichè a differenza degli animali non siamo immersi interamente nella natura stessa.Possiamo dire che il pensiero inevitabilmente ci porta fuori della sua area di fascinazione, e quindi diveniamo in grado di guardare alla natura da un punto di vista "esterno". L'errore può essere di guardare come ad un nemico, ma non possiamo sfuggire al nostro destino, che è quello di non avere un posto dove poter posare il capo per riposare.
Parole del vangelo:
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
Il senso di non avere dove posare il capo è nella condanna ad avere un pensiero autosufficiente, non embrionale come quello degli animali, e quindi di doversi porre il problema di un rapporto tra intelletto e natura. Questo porta naturalmente a dare una dimensione intellettuale alla natura, leggendone dei significati. Non a caso l'uomo è un animale che pensa per simboli, e di elementi di elevato significato simbolico la natura ne regala a iosa.
La difficoltà è quella di non avere una linea di riferimento, ma di vedere cambiare fluidamente sotto di sè il suolo su cui si poggia. Allora tra significati simbolici che si ampliano assumendo significati insospettati, tra antiche certezze che crollano, forse scopriamo che la natura non è quel che pensiamo, poichè una immagine è figlia dell'angolo di visuale, che è inevitabilmente nostro, nel senso di parziale e limitativo.
Quindi per l'uomo è inevitabile pensare che la natura sia uno scrigno pieno di significati simbolici, dato che siamo condannati a pensare, e quindi ad interagire attivamente con la natura, anzichè essere passivamente gestiti da essa, come gli animali.
Ultima modifica di Fuchur; 01-09-2010 alle 19:33
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Gli oggetti hanno la capacit
[QUOTE=Kena;1233976]cosa del "un pagano intelligente vive secondo societ