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Discussione: Sopravvivere

  1. #16
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    [QUOTE=Acciderbolina]Mia madre cantava spesso la canzone "Quando ero povero mi sentivo re...". Secondo lei la ricchezza era il pane che non doveva mai mancare a tavola, gli affetti pi

  2. #17
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    Il tuo discorso amelia mi è sembrato, ma non devi offenderti per quello che dico, il classico discorso generalistico tipico dei genitori o dei nonni.
    A stare a sentire mio padre, per esempio, la mia ormai è una generazione sfigata. Siamo tutti degli inetti, incapaci di autogestirsi, eterni mammoni che non riescono a fare niente da soli. Ed a seguire, la solita ramanzina "Io ai miei tempi...". Paradossalmente, la nostra situazione odierna, piena di comodità ed ormai capeggiata dagli optional e non dalle cose vere, è una sfortuna per noi, anzi sembra delle volte che la colpa di questa nostra situazione siamo noi stessi!

    A questo punto la riflessione sorge spontanea: E' vero che al giorno d'oggi ci sono persone molto più sprovvedute di 50, 100 anni fa ma anche di 30 o 20, ma non si può generalizzare dicendo che tutti i ragazzi d'oggi sono sprovveduti. "Ai miei tempi alle elementari andavo tutti i giorni a scuola da solo", "Ai miei tempi mi costruivo le cose, invece te te le compri", "Ai miei tempi facevo questo, questo e quell'altro...". Ma erano altri tempi! I ragazzini avevano meno cose da fare, non avevano gli stessi impegni che abbiamo oggi, avevano esigenze diverse, interessi diversi. Se si sono abituati ad andare al ristorante una volta a settimana invece che una volta all'anno, non mi sembra che sia peggio! Se sono abituati a fare più viaggi o a trovare il pane sulla tavola significa che la situazione migliora! Se la distanza padre-figlio o semplicemente ragazzo-adulto si è accorciata mi sembra che sia un miglioramento del rapporto che si ha con le altre persone!
    Tuttavia talvolta pensano che sia invece sbagliato... :roll:
    [I][B][FONT="Century Gothic"][COLOR="Navy"]"...Cose errate che paiono giuste dapprima, ma per quanto ci

  3. #18
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    in quegli anni sono stata bambina e deo dire che li ricordo con nostalgia,posso dire che rispetto ad altri bambini io ero privilegiata perchè coccolata e viziata da tante persone,quindi si quasi come i bambini di oggi,ma quello che noto con dispiacere è che allora i rapporti erano diversi,le famiglie erano molto unite,io giocavo sempre con delle cugine ,le nostre famiglie sono semore state molto vicine e quando si poteva stare tutti insieme era una gioia per tutti ,ecco credo che questa sia la cosa più brutta delle nuove generazioni,ognuno pensa ai fatti suoi e spesso si ricorda delle persone solo quando accade qualcosa ho se ha bisogno di qualcosa,e non ditemi che non è vero
    la notte non

  4. #19

  5. #20
    Opinionista L'avatar di LaSte
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    [QUOTE=Mototopo]vi racconto un aneddoto:

    anni fa, ho ospitato una ragazza di citt

  6. #21
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    [QUOTE=Zazzauser]Il tuo discorso amelia mi

  7. #22
    Orribile grassone L'avatar di Zazzauser
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    [QUOTE=amelia]Quando cresci in una societ
    [I][B][FONT="Century Gothic"][COLOR="Navy"]"...Cose errate che paiono giuste dapprima, ma per quanto ci

  8. #23
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    [QUOTE=Zazzauser]Il problema
    la notte non

  9. #24
    Chimica L'avatar di Lisa
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    io potrei dire la stessa cosa di thorpe, sono nata nell'85 e ho fatto esattamente le cose che tu hai descritto... correvo anche con le forbici in mano, e ho sempre vissuto in parte a mia nonna che mi ha insegnato, mentre io "paciugavo", un mucchio di piccole cose...

    non ho mai avuto videogiochi, e in casa mia c'era un solo "despota" della tv... mio padre... a mia madre non piaceva guardarla...

    io mi alzavo presto la mattina, e ho fatto i più svariati tipi di sport... (e sono tonda cmq)...

    insomma.. io credo che dipenda dalle famiglie acci, poi è ovvio che se vivi in una grande città gli spazi per sbizzarrirsi sono minori, ma non per questo la fantasia dei bambini viene meno... anzi, il fatto di non poter fare certe cose li spinge ad essere ancora più curiosi e creativi nel momento in cui hanno la possibilità di farle... poi ripeto, dipende sempre dai genitori, mai dai bambini
    Moderatrice Teatro

    [COLOR=Blue][SIZE="1"]quando arrivi a capire di una persona il motore che spinge ogni sua azione, quella parte interiore che nessuno vede, quella sua unicit

  10. #25
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    E' vero, molto dipende da come ci hanno educato i nostri genitori, ma
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  11. #26
    Chimica L'avatar di Lisa
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    dark stai parlando degli anni 20 o degli anni 70?
    gli anni 70 sono quelli dei punk... c'erano il microonde... il frigo, la tv... la lavatrice... i treni veloci, gli aerei... c'era già tutto, mio nonno che ha vissuto la sua infanzia negli anni 30 mi racconta cose particolari... ma non chi è stato bambino begli anni 70... al massimo mi posso stupire per i costi più bassi delle cose...

    insomma, poi anche il fatto che si desse più valore alle cose... non mi sembra visto che la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80 hanno visto il più grande disinteresse per l'ambiente mai conosciuto e il più pessimo gusto musicale e d'abbigliamento....

    gli anni 70 sono stati quelli dell'uso e dell'abuso di farmaci che hanno comportato la nascita di diverse anomalie genetiche... sono stati gli anni del ddtm (se ben ricordo)... io non starei tanto ad idealizzare il passato, aveva le sue beghe come ogni periodo...

    anzi, gli anni 70 sono stati i primi anni del vero benessere economico in italia (il nordest si è sviluppato in quel periodo, con i metalmezzadri) è da lì che sono partite tutte le "mode" che oggi ostentiamo... senza considerare le sperimentazioni nucleari etc....
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  12. #27
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    PArlo degli anni in cui erano ragazze le nostre nonne. Ascolto sempre incantata quando mia nonna mi racconta che mangiavano un uovo sodo in quattro, che facevano le feste quando c'era un po' di carne, che si mangiava pane e pere. Ed erano contenti per le cose pi
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  13. #28
    Chimica L'avatar di Lisa
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    dark... io non credo che fossero felici, erano sufficienti... a mala pena sufficienti... si accontentavano, credo sia diverso dall'essere felici... mia nonna mi racconta che con la pioggia il sole o la neve... prendeva la bicicletta per andare a comperare il pane... non è felicità questa, come non credo che si possa definire felicità dividere un uovo in quattro... è suggestivo certo, ma non rappresenta sicuramente quello che io definirei idillio... anzi...

    la mancanza di qualunque cosa spesso generava l'invidia, il rancore... appena c'era qualcosa tutti la volevano... era la necessità a cui uno sottostava, i figli sottostavano ai genitori perchè così gli avevano isegnato, non per un qualche mistico rispetto innato...

    senza considerare che spesso poi gli anziani e i padri alzavano il gomito a dismisura... questo le nonne non lo raccontano, ma la violenza era all'ordine del giorno...

    nessuno conosce la felicità perchè l'uomo è alla continua ricerca, e la ricerca non ha fine... i nonni non erano felici perchè potevano godere della reciproca compagnia, erano abituati a quel modo di vivere semplicemente, come noi oggi siamo abituati al nostro...

    mio nonno ha vissuto negli anni 30, lui mi racconta, mi descrive, e mi dice quanto avrebbe voluto essere bambino oggi... almeno non avrebbe la paura costante di perdere i soldi, non si sentirebbe in colpa con se stesso anche quando si concede una pizza perchè costa troppo... quando mio nonno era piccolo si pagava tremila lire un bue...

    non avevano nulla e avrebbero voluto avere... non esiste l'età dell'oro e non è mai esistita
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  14. #29
    hep L'avatar di Cornolio
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    si stava meglio quando si stava peggio eh?

    E' normale che i nonni ci raccontino queste cose, belle, della loro gioventù. Tutti noi cerchiamo di dimenticare le cose brutte ed enfatizzare le cose belle, e lo faremo anche noi con i nostri nipoti.
    Ma non cadiamo nell'errore di credere che "60 anni fa si stava meglio", dai ragazzi. Poi sinceramente parlare di "giusto valore alle cose"... per favore... A che cosa? Alle madri relegate in casa a badare ai bambini? Agli uomini in guerra? Agli uomini ubriaconi? Alle ragazze violentate (in guerra e non)?

    Le mie nonne mi hanno raccontato, a posteriori (cioè, in questi anni), anche le cose "meno belle" della loro gioventù...
    Quando la casa di mio bisnonno ha rischiato saltare in aria con tutti dentro perchè c'erano "ospiti" a bere i tedeschi e la brigata osoppo di soppiatto era entrata nella stanza dove avevano messo le armi i tedeschi e le avevano scaricate. Mia nonna ha dovuto fare "il palo" e tenere i tedeschi in quella stanza finchè suo padre non sistemava.
    Quando mia nonna da piccola giocando alla cavallina si era rovinata ginocchia e mani ma continuava a giocare.
    Quando mia nonna durante la guerra ha salvato un partigiano da un nazista spiegandogli di essere lei stessa fucilata.


  15. #30
    Narciso... L'avatar di Anemos
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    Citazione Originariamente Scritto da Leanne
    io ero una bambina negli anni 80
    mi dispiace!
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