La realtà nelle sue dimensioni esiste con le caratteristiche che contraddistinguono queste dimensioni.
Chi nella realtà sta poi si attrezza per starci per quanto gli serve ad interagire in quel contesto che così è fatto.
Un istinto visivo che però alla base è calcolo per cui se un gatto deve pigliare un topo che scappa a mezzo metro fa il salto sul punto di arrivo del topo e non su quello di partenza.
Se il topo sta ad un metro tutto il salto è dimensionato diversamente.
Poi il simbolismo che userà sarà in pensiero gattesco, ma sostanzialmente sta facendo un calcolo di spazio, velocità e tempo.
La realtà di quello è fatta, chi ci interagisce quindi ne percepisce la costituzione in modo piuttosto preciso, pensa una mosca che sbaglia valutazione, chi non interagisce la subisce.
Qualcuno è specializzato solo su una parte di problemi, qualcun altro ha capacita più generali.
Il tempo ha la sua visibilità e la capacità di previsione anche se a medio termine non è rara negli animali che su delle sequenze cronologiche comunque spesso si regolano.
E comunque una dimensione esiste a prescindere se è percepita o meno, uno spazio non percepisce se stesso, ma ciò non lo rende meno spazio.