Faccio fatica, non ho visto il video
Non posso ora.
Non lo so, terra, i motivi sono tanti, tra cui anche la sindrome nahui (perdonami, cara ) per cui comunque le donne italiane fanno fatica a dedicare al lavoro l'energia che serve per arrivare in posizioni di alta responsabilit� perch� intanto sentono dentro di loro di dover essere anche brave casalinghe, brave mogli, brave mamme, tutto da sole.
Il tutto da sole � l'altro problema, non esistono politiche serie per la famiglia (il che � bizzarro con tutto il moralismo che si fa sulla famiglia in Italia), quindi una donna che partorisce in Italia � un problema per l'azienda ed � un problema per s� stessa, a livello lavorativo, perch� abbandonata, da sola, con infiniti problemi di gestione, anche solo andare a prendere i figli, perch� l'azienda non l'aiuta con gli orari o cose semplicissime di questo tipo. Le aziende italiane non hanno i nidi, � pazzesco.
Ora tu dirai che non tutte vogliono partorire, ma una donna � sempre vista come potenzialmente una che si mette in maternit�, quindi, in Italia, un problema.
Ultima modifica di lo stregatto; 16-10-2012 alle 15:19
Magari, se le aziende organizzassero le riunioni prima delle cinque di sera e non considerassero elemento fondante della dedizione al lavoro rimanere in ufficio fino alle undici di notte, qualche mamma in pi� potrebbe emergere. Cambiamento degli orari, telelavoro, considerare il raggiungimento di un determinato obiettivo entro un certo termine, pi� che le ore perse a fare fuffa autoesponenziale...
Il problema, per quanto mi riguarda, � che sei costretta a scegliere tra carriera e figli. Certo, non parlo dei geni e delle eccellenze, che probabilmente emergono comunque, ma della massa di lavoratrici normali di buona volont�.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Il video mi fa ridere, � ironico ma centra perfettamente il punto.
Ho un esempio che risale a due anni fa.
Madre casalinga (calabrese) con due figli, un maschio e una femmina. Il maschio, primogenito adolescente � autorizzato ad alzarsi tardi, non aprire le finestre, non farsi il letto, non togliere le mutande sporche da terra. E' anche autorizzato a chiedere quando cazzo si mangia, e a scegliere cosa mangiare.
La figlia femmina, pi� piccola di 5 anni, � invece tenuta ad alzarsi, fare il proprio letto e quello del fratello, raccogliere le mutande sporche da terra- sempre del fratello- e assistere la madre in cucina. La motivazione per cui una bambina di 8 anni dovrebbe cucinare, lavare i piatti e saper gestire la casa non � " un giorno sarai grande e dovrai vivere da sola e saper fare queste cose". La motivazione � "devi sapere queste cose altrimenti chi ti sposa, eh? "
Agghiacciante.
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Charles Bukowsky
boh... a me il filmato dimostra come in Italia sia lampante il matriarcato.... mio nonno passava per burbero e autoritario, ma cazzarola se mia nonna gli diceva di non respirare lui non respirava.
Detto ci�, per quanto mi riguarda, sin da ragazzino ho contribuito nel fare le faccende di casa, sistemavo sempre la mia stanza, a volte lavavo anche i piatti, ecc.
Mio padre dava l'esempio, visto che era militare ed era abituato sin da ragazzino (15 anni arruolato) a lavarsi a mano la sua biancheria intima, cosa che faceva sempre, anche in casa e quando capitava, lavava anche la biancheria intima di mia madre, senza alcun problema. A pranzo cucinava sempre lui, sia perch� gli piaceva, sia perch� arrivava a casa prima di mia madre...
Mia sorella invece � cresciuta nel disordine e nel buio pi� completo per quanto riguarda faccende di casa e personali. Anarchica, controcorrente.... considerava i lavori casalinghi come una dannazione...
oggi, laureata in lingue e cittadina "londinese".... diciamo cos� (quartiere di Stratford) � una brava moglie che lava, stira, cucina, rammenda con tanta cura e devozione, viziando suo figlio e presto pure l'altro che � nato da poco.... per� se le parli � sempre critica nei confronti delle casalinghe.... non si accorge di esserlo lei stessa, pur insegnando italiano a qualche povero cristo inglese che per entrare nella Lavazza, tanto per citare una multinazionale, ha bisogno di conoscere un p� la lingua dei mammoni.
A proposito di mammoni... probabilmente � vero, lo siamo, per� ho sempre avuto l'impressione che noi italiani, viziati e mammoni, appunto, non abbiamo bisogno di ubriacarci per divertirci, come accadeva a dei ragazzi inglesi e tedeschi con la quale si faceva il gemellaggio scolastico.... non ai miei tempi almeno. Piuttosto sapevamo divertirci pur rimanendo sobri e pienamente consapevoli di ci� che stavamo facendo... i ragazzi europei invece li dovevi prendere in braccio e portare a casa e nascondere alle mamme italiane che li ospitavano, perch� altrimenti lo shock di vedere un ragazzino di 17 anni ubriaco perso, le turbava non poco.... ma ripeto questo accadeva ai miei tempi... perch� da allora le strade ogni w.e. mietono vittime .... sar� l'effetto della globalizzazione che ci vuole tutti vittime dell'alcool... a dispetto delle nostre mamme.
Bambol utente of the decade
che poi, voglio dire, si impara cazzarola. non � che serva un allenamento pluriennale per tenere una casa in condizioni decorose, passare un aspirapolvere, uno straccio, fare il letto e caricare una lavastoviglie mi sembrano operazioni alla portata di qualsiasi essere umano normodotato anche senza addestramento materno. forse lo scoglio pi� arduo � la cucina ma se uno non vuole mangiare scatolette di tonno a vita riesce a svegliarsi fuori anche in quello.
in grassetto le perplessit� e in sottolineato il giustificazionismo.Mia sorella invece � cresciuta nel disordine e nel buio pi� completo per quanto riguarda faccende di casa e personali. Anarchica, controcorrente.... considerava i lavori casalinghi come una dannazione...
oggi, laureata in lingue e cittadina "londinese".... diciamo cos� (quartiere di Stratford) � una brava moglie che lava, stira, cucina, rammenda con tanta cura e devozione, viziando suo figlio e presto pure l'altro che � nato da poco.... per� se le parli � sempre critica nei confronti delle casalinghe.... non si accorge di esserlo lei stessa, pur insegnando italiano a qualche povero cristo inglese che per entrare nella Lavazza, tanto per citare una multinazionale, ha bisogno di conoscere un p� la lingua dei mammoni.
A proposito di mammoni... probabilmente � vero, lo siamo, per� ho sempre avuto l'impressione che noi italiani, viziati e mammoni, appunto, non abbiamo bisogno di ubriacarci per divertirci, come accadeva a dei ragazzi inglesi e tedeschi con la quale si faceva il gemellaggio scolastico.... non ai miei tempi almeno. Piuttosto sapevamo divertirci pur rimanendo sobri e pienamente consapevoli di ci� che stavamo facendo... i ragazzi europei invece li dovevi prendere in braccio e portare a casa e nascondere alle mamme italiane che li ospitavano, perch� altrimenti lo shock di vedere un ragazzino di 17 anni ubriaco perso, le turbava non poco.... ma ripeto questo accadeva ai miei tempi... perch� da allora le strade ogni w.e. mietono vittime .... sar� l'effetto della globalizzazione che ci vuole tutti vittime dell'alcool... a dispetto delle nostre mamme.
Ultima modifica di Frutto; 16-10-2012 alle 15:41
No, tu non sei una persona cattiva, tu sei fantastica, sei la persona che preferisco...
Peccato che di tanto in tanto sai essere una gran troia.
il matriarcato, come no.
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terra
Beh Terra, per� devi ammettere che nel non rendere autonomi gli uomini, in quel che riguarda la cura di s� e della casa, si esercita un certo grado di potere, che io ho pi� volte visto esercitare. Perch� in quello finiscono col dipendere dalla moglie.
Le donne "capofamiglia ombra" in certa cultura meridionale esistono, te le raccomando, virago che fanno paura e tengono in riga interi clan familiari.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
cosa devo guardare in me di preciso?
mi stupisci tu che parli di matriarcato ma poi etichetti tua sorella come "una brava moglie che lava, stira, cucina, rammenda con tanta cura e devozione". � brava solo perch� fa lavori di casa insomma, e li fa con devozione oltretutto, mica come quelle debosciate che sbuffano mentre puliscono. evidentemente tua sorella non � l'unica che aderisce a un clich� senza rendersene nemmeno conto.
sul giustificazionismo ti rimando alle osservazioni fatte a efua.
No, tu non sei una persona cattiva, tu sei fantastica, sei la persona che preferisco...
Peccato che di tanto in tanto sai essere una gran troia.
Se per matriarcato intendiamo madri che fanno tutto e figli e mariti nullafacenti son d'accordissimo.
Mi spiace dirlo e ribadirlo ma al Sud � ancora pi� marcata che al Nord l'idea che la Donna (e la Madre) debba essere l'angelo del focolare e lavare, stirare, pulire, cucinare, scattare sempre e comunque.
Ci ho messo 2 anni di convivenza ad educare il mio ragazzo a fare i lavori in casa, senza doverglielo dire e ridire e ribadire. Ora ha imparato, fa pi� o meno tutto tranne cucinare, ma � inutile far finta che sia stato o che sia sempre facile.
E' anche facile rpendersela con le madri, che crescono dei figli in capaci di mettersi su un caff�, ma alla fine la colpa � spesso delle donne, purtroppo. Si innesca un circolo vizioso che va avanti per generazioni.
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D'accordissimo sul piano oggettivo, ma ribadisco che a mio parere questa devozione ha una doppia faccia, sul piano psicologico, perch� attraverso l'induzione di sensi di colpa nei figli crea i presupposti per l'esercizio di un potere e di un influenza notevolissimi su di loro.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)