Uccidere solo per il sapore della carne s�, credo sia sadico. Uccidere per necessit� alimentari no, a quel punto � una questione di sopravvivenza. Andare nel Sahara e dire "non mangiate montone" � idiota, � la principale fonte di sostentamento. In Italia la questione � diversa, non � una necessit� alimentare, se non per un numero limitato di persone (e comunque non � una necessit� quantomeno in queste quantit� abnormi, cio� mangiare carne tutti i giorni, come molti fanno).
Quindi non era un romanzo noir, ma un saggio? Riportava dati statistici, metodologia seguita nella ricerca, interviste, tabelle, ecc? Perch� se invece era un romanzo si tratta per definizione di finzione narrativa. Poi ripeto, che descriva anche fatti verosimili e realistici non toglie che si tratti di finzione narrativa, come di solito ricorda anche la dicitura a inizio testo "ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti � puramente casuale ecc ecc".
C'� una certa differenza nel dire "i cinesi hanno abitudini alimentari sadiche" e "i ricconi hanno abitudini alimentari sadiche". Impostare il discorso dicendo "ho scoperto che i ricconi cinesi si mangiano il cervello di scimmia" � molto diverso dal dire che "quel popolo" ha abitudini alimentari sconvolgenti.
C'entra con quello che ti ho spiegato sotto, cio� che se dici "quel popolo" io intendo "quel popolo" e non "solo una sparuta minoranza di ricconi cinesi che, del tutto similmente ai ricconi europei, si mangiano delle robe aberranti". Questa seconda parte � stata specificata da chi ha commentato dopo, perch� come l'avevi impostata tu era riferita solo ai cinesi e a tutti i cinesi ("quel popolo", appunto).
Se vuoi parlare delle abitudini alimentari dei cinesi non saresti partita dal cervello di scimmia, che immagino il 90% dei cinesi non abbia mai mangiato. Se invece il tuo intento era discutere con noi di alcune pratiche alimentari che trovi (a ragione, eh!) disgustose benissimo, per� allora non associarle a "quel popolo" se invece riguarda una parte di ricconi (e non solo di quel popolo).
Tu dici appunto "per il sostentamento della famiglia", che � diverso dal dire che torceva il collo al coniglio perch� la carne di coniglio � cos� buona e saporita.
Gli animali non si maltrattavano anche solo per il semplice fatto che erano utili e necessari. Una mucca allevata dai montanari trentini di inizio secolo viveva sicuramente molto meglio di una mucca della parmalat, ma la classica frase che il cane deve capire chi � il padrone (sottintendendo, ovviamente, che devi menarlo) era piuttosto diffusa fino a poco tempo fa. Poi ci credo che tua nonna si affezionasse eh, anche la mia prozia ha pianto quando una volpe le ha sbranato le galline.
Mi sembra per� che tutto questo affetto per gli animali non possa essere considerato caratteristica diffusa nell'italia delle guerre e del primo dopoguerra.
Ecco, quoto dalla prima all'ultima riga.