Il cane e' proprio emblematico di quello che avevo detto pocanzi: alcune specie si adeguano meglio alla cattivita' rispetto ad altre, il cane vive ormai asservito all'uomo e, eccezion fatta per i dingo australiani che si sono inselvatichiti, non esiste piu' allo stato brado, se un altro animale invece soffre talmente la cattivita' da vedere la sua vita ridursi cosi' drasticamente la situazione e' differente. Io non sono molto sensibile nei confronti degli animali in genere, non sono solito difenderli a spada estratta e rispetto a boicottaggi vari preferisco optare per compromessi quando e' possibile, il caso specifico pero' pone di fronte al fatto che anche in strutture che lavorano avvalendosi di persone esperte come possono esserlo dei biologi marni, degli etologi etc, non si riesca a creare condizioni che garantiscano una vita adeguata alle bestie in questione, pertanto mi si forma l'idea che ci sia qualcosa di sbagliato, non credo proprio che siano animali maltrattati in senso stretto (non volontariamente comunque), eppure non riescono a vivere... se l'essere umano decide di avvalersi del suo diritto di "piu' forte" (in senso lato) sulle altre specie, cosa che non ritengo illegittima, ha anche la responsabilita' degli animali sui quali si impone, se non puo' ottemperare alle sue responsabilita' sarebbe opportuno facesse un passo indietro.